I numeri del contagio nell’isola sono tra i più bassi d’Italia. Ma le percentuali di positivi tra il personale sanitario di alcune strutture sono altissime. Gli ospedali di Sassari e Olbia tra i più colpiti dall'emergenza
In Sardegna, l’emergenza coronavirus sta colpendo duramente medici, infermieri e personale sanitario. I numeri totali nella regione sono tra i più bassi d’Italia ma diversi ospedali, soprattutto nelle zone settentrionali dell’isola, hanno avuto dei picchi di contagi “interni” a causa di casi diffusi tra il personale medico (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE).
I numeri del coronavirus in Sardegna
Secondi i dati della Protezione Civile, aggiornati al 22 marzo, in Sardegna i ricoverati con sintomi sono 67, i pazienti in terapia intensiva 16 mentre quelli in isolamento domiciliare sono 244. Dunque il totale delle persone attualmente positive è 327. Solo Calabria, Basilicata e Molise hanno numeri inferiori. Le persone dimesse o guarite sono 5, mentre i deceduti con coronavirus sono 7. La Sardegna è la regione italiana (insieme al Molise) che alla data odierna ha meno decessi. I casi totali (che includono positivi, guariti e morti) sono quindi 339 a fronte di 2.402 tamponi eseguiti (LA MAPPA DELLA DIFFUSIONE IN ITALIA - I NUMERI DELLA PROTEZIONE CIVILE DEL 22 MARZO).
Il boom di contagi negli ospedali
Nelle ultime settimane, come hanno raccontato i quotidiani locali, in Sardegna si è registrato un boom di contagi tra medici e infermieri. Le sigle sindacali hanno detto che, “sul totale dei positivi nell’isola, oltre il 50% fa parte del personale sanitario. E a Sassari e Olbia questa percentuale sale al 90%”. Cioè la quasi totalità dei contagiati in queste due città sono medici o infermieri. “Fatto di una gravità di livello internazionale", denunciano le segreterie territoriali di Cgil, Cisl e Uil, che ricordano com e "in Italia gli operatori positivi sono l'8%, in Cina il 4%. Negli ospedali e nelle strutture di ricovero dell'Isola medici e infermieri sono stati lasciati soli, senza protezioni e direttive univoche di fronte all'epidemia", affermano i sindacati, denunciando un piano d'emergenza che "ha mostrato gravi criticità e lacune già da quelli che dovevano essere i presidi di selezione e diagnosi dei positivi, diventati dei focolai”.
Assessore Sanità: “Impegnati con ogni mezzo”
"La Regione è impegnata con ogni mezzo e con tutte le forze a disposizione per contrastare la diffusione del virus e garantire la sicurezza della popolazione e degli operatori che lavorano in prima linea nei nostri presidi sanitari”, ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu. Lunedì a Sassari, si terrà un vertice alla presenza di vari esponenti delle autorità, per studiare la strategia che “ci consentirà di recuperare la piena funzionalità degli ospedali di Sassari e Olbia, colpiti duramente dall’emergenza”, ha aggiunto Nieddu. “Stiamo inoltre lavorando senza tregua e vagliando tutte le soluzioni possibili per il rifornimento di dispositivi di protezione individuale, non solo mascherine, ma tutto ciò che è necessario per l'adeguata protezione dei nostri operatori in corsia, nonché per l'approvvigionamento dei reagenti per i tamponi e di test validi che ci permetterebbero il monitoraggio di tutto il personale".