Coronavirus, la laurea in Medicina diventa abilitante: subito 10mila medici per il Ssn

Cronaca

La novità è stata introdotta con il decreto Cura Italia approvato dal governo. Il ministro Manfredi: "Significa liberare immediatamente sul sistema sanitario l'energia di circa 10mila medici e far fronte alla carenza" di camici bianchi

Laurea in Medicina definitivamente abilitante alla professione medica. È questa una delle principali novità introdotte dal decreto Cura Italia approvato il 16 marzo per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Significa liberare immediatamente sul sistema sanitario l'energia di circa 10mila medici e far fronte alla carenza" di camici bianchi, ha spiegato il ministro dell'Università Gaetano Manfredi. Previsti anche 50 milioni per sostenere gli atenei (GLI AGGIORNAMENTI - IL DECRETO - SPECIALE - MAPPA E GRAFICI DEL CONTAGIO).

La misura nel quadro dell'emergenza Covid-19

"Fronteggiare l'emergenza Coronavirus - ha detto il ministro Manfredi - significa dare risposte immediate ma con una visione che consenta all'Italia di guardare in prospettiva al medio-lungo periodo. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia". Da qui, dunque, la volontà di rendere il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, da questo momento in poi, immediatamente abilitante per l'esercizio della professione di medico-chirurgo.

Gli sforzi per consentire la continuità didattica

Più in generale, ha spiegato Manfredi, "l'Università rappresenta il motore dello sviluppo del Paese, la testa che guida verso il cambiamento e deve saper dare l'esempio a tutti gli altri. Il sistema universitario ha sin dall'inizio mostrato grande collaborazione e capacità di adeguarsi rapidamente alle nuove esigenze poste da questa emergenza, e di questo ringrazio la Crui e tutti i rettori”. In questa direzione, “mi sono sentito di chiedere un ulteriore sforzo, sempre nell'interesse dei nostri studenti, a cui stiamo assicurando la continuità didattica, proponendo di posticipare anche il pagamento delle tasse universitarie al 30 maggio”.

Cronaca: i più letti