Ha cambiato le nostre abitudini, il nostro modo di fare socialità: l'epidemia prima e la pandemia poi del Covid-19 rappresentano l'evento più significativo di questo 2020. Ecco l'analisi del Professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma
Il Coronavirus ha cambiato la nostra vita, il mostro modo di fare socialità ma anche politica. Nello speciale di Sky TG24, intitolato “Storia di una pandemia”, il professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus biomedico di Roma, analizza i diversi aspetti del Covid-19: dalla definizione di pandemia allo sviluppo del virus in Cina e in Italia, ma anche com’è visto il nostro Paese all’estero nel contesto del Coronavirus e quanto sia importante ed efficiente il nostro Sistema sanitario nazionale (AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - LE TAPPE).
Ciccozzi: "Abbiamo sempre imparato dalle pandemie"
"Quando parliamo di pandemia ci riferiamo ad una epidemia diffusa in più Paesi e in più continenti. È questo dunque il caso del Coronavirus", dice Ciccozzi analizzando il fenomeno Covid-19. Lo stesso epidemiologo, però, ricorda come non si tratti della prima pandemia nell'era moderna: "Già negli anni '80, per esempio, si ricorda l'Hiv, che ha portato il mondo ad elaborare misure di sicurezza estremamente elevate. Ma poi abbiamo avuto anche la Sars, il Mers, l'H1N1. Ne abbiamo viste parecchie ma da ognuna abbiamo sempre imparato qualcosa per combattere l'epidemia o la pandemia successiva" (MAPPA E GRAFICI DEL CONTAGIO - LE MISURE DEL GOVERNO ITALIANO - LE FOTO DI SAN PIETRO DESERTA).
Ciccozzi, ecco come ha reagito la Cina
"Il primo caso si suppone sia intorno all'8 dicembre ed è stato descritto da alcuni ricercatori cinesi nel Journal Travel Medicine, il 31 la stessa Cina avvisa l'Oms sull'evento epidemico importante. È da lì che inizia la storia del Coronavirus e le conseguenti misure di restrizioni con la chiusura di Wuhan prima e della provincia dell'Hubei". Ciccozzi analizza poi l'atteggiamento della Cina: "Hanno reagito in maniera tempestiva, memori della Sars. Hanno anche messo a disposizione tutti i genomi in maniera tale che tutti potessero studiare e lavorare sull'epidemia".
Il Covid-19 in Italia
"Parlare di Codogno come Wuhan italiana mi sembra esagerato - dice Ciccozzi - ma è ovvio che c'è stato un buon focolaio epidemico. In realtà sono stati due, questo di Codogno e quello in Veneto ma sono stati subito circoscritti. In Italia ci sono stati due ingressi epidemici: uno dalla Germania, un altro dal nord Europa".
Come si studia una pandemia
Anche lo studio di una pandemia, spiega Ciccozzi, è diverso rispetto al passato: "Tutto cambiato, parliamo di Ebola, di Zika si diceva epidemiologo di campo perché andava sul campo e si descriveva sul posto l'epidemia. Il famoso paziente zero si ricostruiva andando sul territorio. Adesso le cose sono più 'moderne' ci interessiamo più del genoma, del microrganismo che ha causato l'epidemia. Studiando questo, come fosse un libretto di istruzioni, abbiamo molte informazioni in più rispetto a prima come per esempio la definizione del giorno esatto della comparsa del virus".
L'Italia come caso di studio
"L'Italia - conferma Ciccozzi - è un esempio e un oggetto di studio per tutti. Abbiamo fatto un grande lavoro a livello ospedaliero. L'Europa ci guarda: stiamo contenendo un virus che è estremamente contagioso". Poi conclude: "Il nostro Sistema sanitario nazionale è straordinario, le misure che ci hanno dato devono essere rispettate. Solo insieme, solo globalmente riusciremo a debellarlo. Ci vuole attenzione".