Coronavirus, Tar sospende l'ordinanza della Regione Marche: riaprire scuole e musei

Cronaca

Ritenuti fondati i rilievi esposti con il suo ricorso dalla presidenza del Consiglio contro l'ordinanza della Regione. Il governatore Ceriscioli ha annunciato però
una nuova ordinanza "con nuove motivazioni rafforzate" dal fatto che "i casi positivi sono diventati sei"

 

Il Tar Marche, con decreto urgente del suo presidente, ha sospeso in via cautelare l'ordinanza con cui la Regione, al fine di contrastare la diffusione del coronavirus, aveva disposto la chiusura di scuole, musei, e inibito tutte le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura fino alle ore 24 del 4 marzo 2020  (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE - TUTTI I NUMERI E LE MISURE ADOTTATE - COME LAVARSI BENE LE MANI, I CONSIGLI OMS - LE TAPPE DELLA VICENDA - COME SPIEGARLO AI BAMBINI). Il governatore Ceriscioli però non si arrende e annuncia l'emanazione di una nuova disposizione"con nuove motivazioni rafforzate" dal fatto che "i casi positivi nelle Marche sono diventati sei". Il nuovo provvedimento avrà effetti fino alle 24 di sabato" con le "stesse indicazioni e misure dell'ordinanza precedente".

La decisione del Tar

Nel decreto presidenziale – si apprende dall'ufficio stampa della Giustizia amministrativa – si dà rilievo alla circostanza che non sussistevano, al momento di emissione dell'ordinanza regionale, casi accertati di contagio nelle Marche, ma solo rischi relativi alla prossimità del territorio marchigiano con la regione Emilia Romagna in cui erano stati rilevati casi confermati di contagio da Covid-19.

I dettagli del decreto

"Tali misure non possono essere altrettanto invasive, sia per intensità sia per latitudine, rispetto a quelle giustificate dalla presenza di un focolaio di infezione: in altri termini, la possibilità di adottare misure 'ulteriori' va, in via sistematica, riferita ad interventi che comportino un sacrificio minore delle libertà individuali". È quanto si legge nel decreto presidenziale del Tar. Inoltre, si legge ancora nel decreto, "l'eventuale differente trattamento riservato dal Governo, in condizioni asseritamente eguali a quelle della Regione Marche, alla Regione Liguria, sul quale si sofferma lo scritto difensivo regionale (senza che tale circostanza risulti pero' evocata dal provvedimento impugnato) ha valenza politica ma non giuridica e non puo' comunque 'ex se' giustificare l'esercizio del potere". 

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