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Coronavirus in Italia, dal numero dei contagi alle scuole chiuse: qual è la situazione

Cronaca

Le vittime sono 11, tutte anziane o con patologie pregresse: sarà l’Istituto superiore Sanità a valutare il ruolo del virus nei decessi. L’Iss: in Italia mortalità al 3% perché popolazione ha età avanzata. In diverse Regioni Serie A a porte chiuse e studenti a casa

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L'Italia resta tra i Paesi al mondo ad aver diagnosticato il maggior numero di casi di nuovo coronavirus al di fuori della Cina, dove si è sviluppata l'epidemia. Dalle scuole allo sport, il governo sta cercando di fare fronte all'emergenza con provvedimenti ad hoc. (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE - I NUMERI VERDI DELLE REGIONI - LA DIFFUSIONE IN UNA MAPPA ANIMATA

La situazione in Italia

Nel nostro Paese al momento sono 11 le morti dovute al nuovo coronavirus, ma si tratta in tutti i casi di persone anziane, con patologie pregresse e in “condizioni gravi di salute”, come ha confermato Walter Ricciardi dell’Organizzazione mondiale della sanità. Per questo motivo, per l’accertamento dei decessi, è stato chiamato in causa l’Istituto superiore della sanità: sarà lui a chiarire quale ruolo abbia giocato il Sars-CoV-2 nella morte di queste persone. I contagiati in Italia hanno superato intanto quota 320 e sono sparsi in una ventina di province. I focolai restano quelli del Lodigiano, in Lombardia, e di Vo’ (Padova), in Veneto, ma nella giornata del 25 febbraio si sono registrati i primi casi anche in Liguria, Toscana e al Sud, in Sicilia. 

Il parere degli esperti

Ricciardi, dell’Oms, è intervenuto a riportare il fenomeno alle corrette dimensioni. Su 100 persone che si ammalano - ha spiegato l’esperto - 80 guariscono spontaneamente e 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario. Solo il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore. “Dobbiamo ridimensionare questo grande allarme, che è giusto, da non sottovalutare, ma la malattia va posta nei giusti termini”, ha detto Ricciardi. Il nodo del tasso di mortalità al 3% registrato in Italia è stato affrontato anche dal direttore del dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Giovanni Rezza, secondo cui il dato è spiegabile con l’età media avanzata della popolazione italiana. “Gli anziani sono più fragili. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”, ha detto Rezza.

Le scuole chiuse

Nel frattempo, per ridurre le occasioni di contagio, in diverse Regioni è stata predisposta la chiusura delle scuole. In Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Liguria resteranno fermi almeno fino al 1 marzo i servizi educativi dell’infanzia e le scuole di ogni ordine e grado, così come i corsi professionali, i master e le università. Le Marche hanno predisposto la chiusura delle scuole fino al 4 marzo, mentre la medesima richiesta avanzata dalla Calabria per il momento non è stata accolta. Poiché tuttavia a livello comunale i sindaci possono emettere ordinanze di chiusura degli istituti, anche al Sud in alcuni Comuni gli studenti rimangono a casa. Per volontà del ministero dell’Istruzione sono sospese inoltre fino al 15 marzo le gite scolastiche. La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina ha comunque rassicurato: "Nessun rischio che gli studenti perdano l'anno. Le scuole potrebbero decidere di allungare la chiusura ma non sarà necessario".

Le polemiche politiche

Oggi, 26 febbraio, arriverà in aula alla Camera il decreto legge sul coronavirus. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato anche “un’ordinanza per uniformare i comportamenti in tutte le Regioni” esterne alle “zone rosse” e si è detto convinto che “l’Italia uscirà a testa alta” dalla crisi. Tuttavia nel corso della giornata di ieri, 25 febbraio, si sono create tensioni tra lui e le autorità lombarde, dopo che Conte ha detto che all’origine del focolaio lombardo ci sarebbe stata la gestione del caso non in linea con i protocolli da parte dell’ospedale di Codogno - dove si è registrato il primo contagiato italiano - invitando le autorità locali a smetterla con “iniziative autonome non giustificate” e paventando l’ipotesi di intervenire con “misure che contraggono le prerogative dei governatori”. L’uscita ha provocato la reazione del presidente della Lombardia, Attilio Fontana (“Idea irricevibile”), e del suo assessore alla Sanità, Giulio Gallera (“Dichiarazione inaccettabile da una persona ignorante”). In serata il chiarimento e il rientro dello scontro.

Le partite a porte chiuse

L’epidemia tocca poi anche lo sport. Il decreto sull’emergenza prevede che si giochino a porte chiuse le partite di Serie A previste negli stadi delle 5 Regioni più coinvolte dai contagi: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia. Tra queste Udinese-Fiorentina, Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e il “derby d’Italia”,  Juventus-Inter, così come la partita di Europa League Inter-Ludogorets.

Sospesi i viaggi verso l’Italia

Data l’esplosione di casi di contagio in Italia, sono diversi i Paesi del mondo che stanno limitando l’ingresso agli italiani o che sconsigliano viaggi nel nostro Paese. Le misure più drastiche sono state prese dal Kuwait, che ha deciso lo stop ai voli da e per l’Italia, dalla Giordania, dalle Mauritius e dalle Seychelles, che hanno vietato l’ingresso a chi arriva dalla penisola, e da Samoa, che ha deciso che chi arriva dall'Italia entra solo dopo quarantena e certificato. La Russia sconsiglia di viaggiare in Italia, mentre la Francia ha invitato i suoi cittadini a rinviare i loro viaggi nelle zone d'Italia a rischio contagio. L’Australia sta valutando se imporre o meno il divieto di ingresso ai nostri connazionali mentre gli Stati Uniti hanno impedito ai propri militari di viaggiare nelle zone colpite dal coronavirus in Italia. Restano invece aperte le frontiere dei Paesi confinanti con l’Italia e nessuno - ha chiarito l’Unione europea - ha chiesto di sospendere Schengen, ovvero il trattato che regola la libera circolazione all’interno della Ue.