Coronavirus, la vita nella zona rossa

Cronaca

Paola Baruffi

Immagini e testimonianze dai comuni in isolamento. A Vo’ la fila per i tamponi, a Maleo scarseggia anche il cibo

Vo'

I cittadini sono disorientati e spaventati a Vo’, comune di 3mila abitanti in provincia di Padova. Il primo morto in Italia di Covid-19 veniva da qui. Si è deciso di fare il tampone a tutti per verificare la presenza del virus ma l’organizzazione si è rivelata caotica. Inizialmente avevano previsto 1000 controlli al giorno. I residenti sono stati convocati alle scuole elementari ma nel corso della mattinata hanno capito che sarebbero stati fatti solo 250 test.

Ora gli abitanti, spaventati polemizzano. “Ci saranno state 400 persone, tutte insieme fuori dalla scuola” dicono in molti. Un assembramento in piena regola, in una situazione in cui sarebbe bene rimanere in casa ed evitare i contatti con altre persone. Ci hanno mandato queste fotografie. 

A Codogno c’è un clima da coprifuoco

“È una situazione surreale”, dice Giovanni Barbaglio, psicologo e consigliere comunale Codogno. La città è deserta. Le uniche persone sono in fila alla farmacia, tutte munite di mascherina.

 

E anche qui ci si chiede se la quarantena funzioni davvero, quando poi questa è la situazione davanti a un supermercato di Codogno lunedì mattina.

A Maleo, il cibo scarseggia nei negozi

Queste le foto che ci manda Damayanthie Barbieri. Anche qui il deserto. 

L’Azienda agricola Salvaderi –di cui è titolare il marito- ha l’autorizzazione a continuare a lavorare perché producono latte, un bene di prima necessità. Ma si devono seguire rigide direttive sanitarie. È necessario provare la febbre prima di iniziare a maneggiare il prodotto e isolarsi con appositi guanti e mascherine. “La titolare di un negozio di Maleo ci ha chiesto  di consegnarle il latte –dice Damayanthie- perché i corrieri hanno paura a entrare nella zona rossa. Per il momento ci sono problemi di approvvigionamento”.

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