Femminicidio Cecchettin, riprende il processo a Filippo Turetta

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Intervengono il pm Petroni, che depositerà una memoria contenente tutte le fasi dell’inchiesta, e gli avvocati di parte civile. La difesa punta a evitare l’ergastolo. Sentenza prevista per il 3 dicembre 

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Riprende il processo a carico di Filippo Turetta, il 23enne di Torreglia (Padova) che nel novembre 2023 ha ucciso con diverse coltellate la sua ex fidanzata, Giulia Cecchettin. In seguito si era dato alla fuga, durata circa una settimana e terminata in Germania, dove era stato fermato. Nella giornata odierna si capirà se il pm Andrea Petroni chiederà per lui l’ergastolo. La sentenza è attesa per il 3 dicembre. Turetta è accusato di omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione, crudeltà, legame affettivo, sequestro di persona, occultamento di cadavere e porto d’armi. Il ragazzo al momento è rinchiuso nel carcere di Montorio, una frazione di Verona. 

Il pm e i legali di parte civile

Il pm Petroni depositerà una maxi-memoria per ripercorrere le fasi dell’inchiesta: le prove raccolte a Barcis (Pordenone), luogo del ritrovamento del corpo di Cecchettin, e quelle ritrovate sulla macchina, sul pc e sul telefono di Turetta. Faranno fede anche la sua stessa confessione e le risposte fornite durante l’interrogatorio. Dopo l’intervento del Pm sarà la volta degli avvocati di parte civile: Stefano Tigani per Gino Cecchettin, Nicodemo Gentile per la sorella di Giulia, Elena, Piero Coluccio per lo zio Andrea Camerotto e Antonio Cozza per la nonna paterna. 

Gino Cecchettin, padre di Giulia, nell’aula d’Assise del Tribunale di Venezia, per la prima udienza a carico di Filippo Turetta, accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin, Venezia 23 settembre 2024. ANSA/ANDREA MEROLA

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La difesa di Turetta

L’ergastolo potrebbe essere chiesto sulla base della premeditazione, ma è l’aggravante più contestata da parte della difesa. Gli avvocati del 23enne, Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, puntano a parlare di “preordinazione”: secondo questa tesi Turetta aveva pensato di uccidere la ragazza, ma non ne era certo. Di questo i difensori parleranno nella giornata di domani, martedì 26 novembre. La premeditazione, tuttavia, è stata ammessa anche dallo stesso Turetta nel corso della seconda udienza del processo, tenutasi quasi un mese fa. Per evitare l’ergastolo, la difesa punta fra l’altro anche sull’atteggiamento collaborativo avuto da Turetta in aula e sul fatto che sia molto giovane. 

Giulia Cecchettin, in una foto tratta da Instagram.  INSTAGRAM GIULIA CECCHETTIN +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK +++

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