Giovanissime arrivate dalla Nigeria con l'inganno venivano costrette al marciapiede e a vivere in appartamenti lager, dove gli agenti sono intervenuti con un blitz
Ragazze giovani, anche minorenni, arrivavano dalla Nigeria attirate dalla falsa promessa di una vita migliore in Europa e finivano intrappolate nella rete sul marciapiede, costrette a prostituirsi e vivere in appartamenti lager. Il giro di ricatti e sfruttamento è stato scoperto dalla polizia di Piacenza, che in collaborazione con gli agenti del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, della Bundeskriminalamt tedesca, della polizia greca e inglese ha eseguito cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere: nove in tutto gli indagati, tra cui moli stranieri ma anche un piacentino di 23 anni, che è accusato di violenza sessuale su una minorenne.
Vittime giovanissime
Le vittime sono giovanissime, talvolta anche minorenni. Costrette a restituire fra i 20 e i 40mila euro a chi aveva organizzato loro il viaggio per sbarcare in Europa attraverso l'Italia, venivano avviate alla prostituzione, soggiogate mentalmente dal rito di magia nera del ju-ju al quale erano state sottoposte prima di partire e che spesso, di fatto, rende loro difficile ribellarsi e denunciare. Le 'maman' le sfruttavano e le facevano vivere in condizioni disumane in alcune case alla periferia di Piacenza: è qui che gli agenti hanno effettuato il blitz, arrestando la sfruttatrice nigeriana di 46 anni e i suoi complici all'estero.