Rula Jebreal risponde alle polemiche sull'invito a Sanremo: "L’Italia inclusiva spaventa"

Cronaca

In un’intervista rilasciata a Gad Lerner per Repubblica, la giornalista replica agli attacchi ricevuti per il suo invito sul palco dell’Ariston. Salvini: "I comizi si fanno in piazza". Domani atteso vertice Rai per decidere sulla sua partecipazione al Festival

Rula Jebreal parla dopo le polemiche riguardo alla sua partecipazione a Sanremo. Dai piani alti della Rai era arrivato un no alla proposta di Amadeus, conduttore della prossima edizione del Festival, di invitarla. Ma poi, dopo la diffusione della notizia, si è fatta strada l’ipotesi di una marcia indietro dell'azienda. Rula Jebreal è una giornalista palestinese con cittadinanza israeliana, da tempo vive negli Stati Uniti ma mantiene forte il suo legame con l’Italia, di cui pure è cittadina. A Gad Lerner, in un'intervista per Repubblica, ha raccontato: "Mi hanno telefonato pregandomi di fare io il passo, di rinunciare spontaneamente. Mi sono rifiutata".

"Se volete censurarmi assumetevene la responsabilità"

Intanto per domani, martedì 7 gennaio, è stato convocato un vertice in Rai per discutere della questione. L’azienda è stata anche tacciata di censura sovranista. La giornalista al centro delle polemiche, dal canto suo, è stata molto chiara: "Ho mandato un messaggio scritto: se volete censurarmi dovete essere voi ad assumervene la responsabilità". L’ad Rai Fabrizio Salini ha fatto sapere in una nota che "le proposte della direzione artistica, già discusse con la direzione di Rai1, saranno oggetto, come di prassi, di un confronto con l'amministratore delegato, con il solo obiettivo di realizzare un grande Festival di Sanremo".

Salvini: "A Sanremo le canzoni, in piazza i comizi"

Ma sul nome di Jebreal è scoppiato un caso politico, con attacchi da diversi fronti. "Io penso che Sanremo sia il festival della canzone italiana, se uno vuole fare i comizi va in piazza o in Parlamento – ha detto il leader della Lega Matteo Salvini -. Invitano questa signora o un'altra, facessero come credono, tanto gli italiani sul controllo dell'immigrazione hanno le idee chiare. Poi a Sanremo possono fare un comizio Renzi, Saviano o Bertinotti, non è che gli italiani cambiano idea". E ieri anche Daniela Santanché aveva scritto su Twitter: "Secondo il renziano Faraone sarebbe 'discriminazione di Stato' non dare a Rula Jebreal il palco dell’Ariston con i soldi degli italiani. Gli stessi italiani accusati dalla signora di essere fascisti, razzisti, impresentabili". A difesa della giornalista, invece, è intervenuto Stefano Patuanelli: "Siamo in un paradosso - ha scritto su Twitter il ministro allo Sviluppo economico in quota 5 stelle - non si vuole trasformare in tribuna politica il Festival di Sanremo, ma si opera una scelta di ‘esclusione politica preventiva‘. Detta anche censura".

Jebreal: "Spaventati dall'Italia inclusiva"

Nell'intervista a Repubblica, Jebreal ha dichiarato: "Evidentemente qualcuno si è spaventato che venisse offerta una ribalta a italiani nuovi, a persone diverse come me che appartengono a un’Italia inclusiva, tollerante, aperta al mondo, impegnata in missioni di dialogo e di pace". Ma non si è detta affatto tranquilla del clima che si respira in Rai: "Sono sotto choc – ha confessato la giornalista -. Trasmettono un’immagine chiusa, vecchia dell’Italia. Cosa vuol dire essere italiani? Avere tutti la pelle dello stesso colore e le stesse idee? L’Italia che noi sogniamo per i nostri figli è un Paese collegato al resto del mondo. È un’Italia in cui c’è posto per Salvini ma anche per Liliana Segre e, se permettete, per Rula Jebreal".

"Intensificherò la mia presenza in Italia"

La giornalista ha detto di stentare ancora a credere agli attacchi che ha subito, soprattutto da parte di chi l’ha accusata di essere ostile verso gli italiani: "Resto allibita. Sono grata all’Italia e dopo quel che è successo intensificherò le mie presenze qui, non solo per venire a trovare mia figlia – ha detto Jebreal -. Impegnarsi contro la xenofobia e la violenza sulle donne non deve essere né di destra né di sinistra. Se qualcosa devo rimproverarmi, è di non avere spiegato meglio quel che stavo facendo all’estero anche per onorare la mia cittadinanza italiana".

La vicenda

Jebreal vive negli Stati Uniti ed era tornata in Italia lo scorso ottobre, per la laurea della figlia Miral. Proprio in quell’occasione Amadeus, il direttore artistico del settantesimo Festival di Sanremo, l’aveva contattata per proporle di partecipare il 4 febbraio alla prima serata e di collaborare anche alle successive puntate in cui sarebbe stato dato ampio spazio alla voce delle donne. Ma la notizia della sua partecipazione è stata anticipata da Dagospia e subito si sono infiammate le proteste. La sua presenza sul palco dell'Ariston, quindi, resta in forse, almeno fino al vertice Rai di domani.

Chi è Rula Jebreal

Attualmente Rula Jebreal ha una doppia cittadinanza: israeliana e italiana. È nata a Haifa nel 1973, ha trascorso l’infanzia in un orfanotrofio di Gerusalemme dopo il suicidio della madre, avvenuto dopo uno stupro che aveva subito. A 19 anni è arrivata a Bologna grazie a una borsa di studio per seguire un corso di laurea in fisioterapia. Ma poi è diventata giornalista, tra i maggiori esperti di Medio Oriente e da sempre è impegnata contro la violenza sulle donne. Ormai da dieci anni vive negli Stati Uniti.

Cronaca: i più letti