I responsabili di asili nido e case di riposo erano costretti a versare soldi su più carte di credito, intestate ad ignoti, con la minaccia che, in caso contrario non avrebbero più ricevuto contribuiti regionali o ministeriali
Estorsione, autoriciclaggio e truffe consumate e tentate ai danni di asili nido e case di riposo di tutta Italia: sono le accuse, a vario titolo, nei confronti di 16 persone coinvolte in un'inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza. Otto persone (due in carcere e sei ai domiciliari) sono state arrestate, per altre otto invece sono state disposte le misure cautelari emesse dal gip di Potenza: due di obbligo di presentarsi quotidianamente alla polizia giudiziaria e sei dell'obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria.
Le minacce
Le indagini hanno permesso di scoprire che i responsabili di asili nido e case di riposo "erano indotti a versare denaro su più carte di credito, intestate ad ignoti, con la minaccia che, in caso contrario - è specificato in un comunicato diffuso dal Comando provinciale di Potenza dei Carabinieri - non avrebbero più ricevuto contribuiti regionali o ministeriali".
5 estorsioni consumate, 132 quelle tentate
Le indagini sono cominciate dopo la denuncia presentata, dopo aver subito due estorsioni, dalla rappresentante legale di una scuola paritaria dell'infanzia di Oppido Lucano (Potenza). In totale - secondo quanto ricostruito dagli investigatori - sono state cinque le estorsioni consumate e 132 quelle tentate dai componenti dell'associazione a delinquere.