A discutere, durante "Timeline", il direttore Centro veleni dell’ospedale Niguarda di Milano e il direttore del magazine Dolcevita. Per la dottoressa gli effetti vanno accertati, mentre per il secondo "non ce n'è alcuno, come birra analcolica"
Sulla cannabis light e i suoi effetti sull’organismo si accende la discussione a Sky TG24, durante il programma "Timeline". A discutere durante la puntata Franca Davanzo, direttore Centro veleni dell’ospedale Niguarda di Milano, e Matteo Gracis, direttore del magazine Dolcevita. Se per la prima è fondamentale assicurarsi che la cannabis light abbia “un tasso di tetraidrocannabinolo (Thc) inferiore allo 0,5%”, perché stiamo parlando “di un prodotto che ha un certo effetto”, per Gracis “non c’è nessun effetto e non bisogna ripetere i soliti strafalcioni”.
La soglia dello 0,5% di Thc
Lo 0,5% è la soglia di Thc sotto la quale i prodotti derivati da cannabis non rientrano tra le sostanze stupefacenti, secondo l'interpretazione di una circolare del ministero dell'Interno del 2018, interpretativa della legge 242 del 2016. Nel giugno 2019 il tribunale del Riesame di Genova, nella prima pronuncia in Italia, ha stabilito che sotto quella soglia non ci può essere il sequestro di prodotti a base di cannabis.
La discussione sul contenuto dei prodotti a base di cannabis light
Gracis paragona la cannabis light a “birra analcolica”. E aggiunge: “Stiamo parlando di due sostanze – cannabis light e birra analcolica – che non hanno alcun effetto”. Poi afferma: “Ogni anno muoiono 40mila persone in Italia a causa dell’alcol, contro una sostanza come la cannabis light che non ha mai provocato un singolo morto nella storia dell’umanità”. Ribatte la dottoressa Davanzo: “È vero che può esserci meno dello 0,5% di Thc, ma il resto? Non siamo certi che in questi prodotti non ce ne siano molti altri che non siamo in grado di identificare, e di cui sappiamo veramente poco”.