Stretto di Messina, corruzione: arrestati sindaco di Villa San Giovanni e altre 10 persone

Cronaca

Il primo cittadino ai domiciliari. Coinvolti anche Antonino Repaci e Calogero Fimiani, presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione Caronte. Le  accuse a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta e falso in atto pubblico

Undici persone sono state arrestate in provincia di Reggio Calabria nell’ambito di un’indagine su appalti telecomandati. Tra di loro c’è anche il sindaco di Villa San Giovanni Giovanni Siclari, che si trova ai domiciliari. Tra gli arrestati anche Antonino Repaci e Calogero Fimiani, rispettivamente presidente del Cda e amministratore delegato della società di navigazione "Caronte & Tourist Spa" (gestisce soprattutto i traghetti che attraversano lo Stretto di Messina e collegano le isole minori). Secondo l'accusa, il manager Repaci si sarebbe mosso anche con il vertice dell'amministrazione comunale, individuando il suo principale interlocutore nel sindaco Siclari, con l'obiettivo di assicurarsi l'affidamento di un'area sulla quale la società aveva progettato la realizzazione di alcuni lavori. Secondo La Repubblica, si tratterebbe "dei piazzali davanti agli imbarchi dei collegamenti fra Calabria e Sicilia". Nel comunicato dei carabinieri si legge che dalle indagini è emerso come un imponente gruppo economico privato, con la compiacenza del primo cittadino del comune dell'area dello Stretto, sia “riuscito a ottenere illecitamente l'affidamento di un'area sulla quale poi è stata realizzata un'opera di interesse del gruppo in questione”. 

Le accuse

L’operazione, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia reggina, è partita ieri sera e i carabinieri hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare - in carcere e agli arresti domiciliari - nei confronti delle 11 persone. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione, turbativa d'asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato. Una sola persona, poi, è accusata anche di concorso esterno in associazione mafiosa.

Il sindaco Siclari ai domiciliari

Tra gli arrestati c’è Giovanni Siclari, sindaco del comune reggino nell’area dello Stretto eletto con una lista civica e passato in Forza Italia nell'ottobre dello scorso anno (è fratello del senatore di FI Marco). L’uomo, che ora si trova ai domiciliari, è stato fermato ieri sera dai carabinieri: sono entrati nel Comune di Villa San Giovanni, dove il sindaco stava partecipando ad alcune riunioni, lo hanno invitato a seguirli e gli hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per corruzione. L'elezione di Siclari è avvenuta dopo il turno elettorale dell'11 giugno 2017. Dopo tre giorni dalla nomina, è stato sospeso dal prefetto di Reggio Calabria in base alla Legge Severino, perché condannato in primo grado per abuso d'ufficio insieme al suo predecessore Antonio Messina (di cui era vicesindaco). Siclari è poi tornato in carica nel luglio 2018, dopo che il Comune era stato retto dal vicesindaco da lui nominato.

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