Studentessa contrae l'Hiv in laboratorio: due atenei denunciati

Cronaca

Ha contratto il virus in laboratorio, durante le ricerche per la tesi di laurea. Dopo 7 anni di studi e verifiche, ancora non si è capito come. un caso unico. Ora la ex-studentessa porta in tribunale i due atenei che avrebbero dovuto garantire la sua sicurezza

Dopo sette anni di dolore e solitudine, ha deciso di denunciare la sua storia in tribunale (e di raccontarla al Corriere della Sera): una giovane studentessa italiana – che vuole mantenere l’anonimato – ha contratto il virus dell’Hiv in un laboratorio in cui svolgeva ricerche per la tesi di laurea. Così sostiene, e ha portato in giudizio (al Tribunale di Padova, competente per territorio) due università, una italiana e una straniera, in cui avrebbe dovuto essere protetta. E invece, un incidente raro, unico nel suo genere, dicono gli esperti.

La certezza dopo 5 anni di ricerche

“Avevo manipolato pezzi di virus; ma erano ‘difettivi’, cioè che non possono replicarsi. In teoria un'operazione senza rischi”. E invece. Per avere il riscontro di dove è stato contratto, ci vogliono però 5 anni di ricerche, con l’ausilio del laboratorio di virologia dell’università di Roma Tor Vergata. Un caso unico, spiegano i ricercatori, perché il virus che lei ha in corpo non è quello che circola tra le persone, è identico a quelli costruiti in laboratorio: potrebbe essere il primo caso di contagio con un virus generato in laboratorio, e questo ovviamente allarma il mondo accademico e scientifico. Che abbandona la studentessa, nel frattempo laureata con 110 e lode e sola nella sua battaglia contro il pregiudizio.

Il primo contagio da virus creato in laboratorio?

“Nessuno ha idea di cosa possa essere accaduto. L’unica certezza è che non dovevo essere esposta a un virus capace di replicazione”. Né lei, né gli altri studenti del suo corso: “Com’è possibile che ragazzi così giovani siano messi in tali condizioni?” è il suo dubbio, che si somma a un cruccio. “Nessuna delle due università si è mai fatto sentire con me, mi hanno lasciato sola”. E ora lei li porta in tribunale.

Cronaca: i più letti