Il giudice ha firmato l’ordine di esecuzione di spegnimento e chiesto al custode giudiziario dell’area a caldo di “assicurare” che l’altoforno “non sia utilizzato”. I commissari straordinari starebbero preparando un nuovo ricorso. Non si esclude intervento governo
Oggi, a quattro anni e mezzo dall'incidente sul lavoro che costò la vita all'operaio Alessandro Morricella, si ferma l'Altoforno 2 dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto. Dopo aver respinto quattro giorni fa la richiesta di proroga della facoltà d'uso presentata dai commissari dell'Ilva, il giudice ha firmato l'ordine di esecuzione di spegnimento e ha chiesto al custode giudiziario dell'area a caldo di implementare "ogni più utile modalità di custodia tale da assicurare che a partire dal 14 dicembre 2019 l'Altoforno 2 non sia utilizzato".
I commissari preparano il ricorso
I legali dei commissari straordinari, comunque, starebbero preparando un nuovo ricorso al Tribunale del riesame che dovrebbe essere depositato entro venerdì. Questo ricorso potrebbe essere discusso il 30 dicembre, prima udienza utile (ma non è detto che sia quella fissata per il caso Afo2), o il 7 gennaio, secondo date già calendarizzate dal Tribunale di Taranto. I tempi si dilatano e non si esclude nemmeno un ulteriore decreto del governo per consentire l'uso di un impianto ritenuto fondamentale per l'attività produttiva.
Riprende lo spegnimento
Nel frattempo, riprendono le procedure di spegnimento che erano state avviate e poi interrotte a settembre, quando il Tribunale aveva concesso tre mesi (scaduti ieri) per ottemperare alle prescrizioni di automazione del campo di colata. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, ha commentato che "la chiusura dell'altoforno 2 complica ovviamente le cose ma il sito e l'attività produttiva sono strategici". A proposito della trattativa tra la multinazionale (che ha chiesto di sciogliere il contratto di affitto e acquisizione degli stabilimenti) e il governo, poi, ha precisato che "ci sono delle riunioni e delle interlocuzioni in corso sia presso il ministero dello Sviluppo economico che presso Palazzo Chigi". Da Bruxelles, dove ha partecipato all'Eurosummit, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha confermato che il governo sta "elaborando un contro piano industriale" e che si stanno limando "i dettagli della proposta”. “Il numero degli esuberi - ha aggiunto - è distantissimo da quello preannunciato" da ArcelorMittal.