Attesa piena del Po in Veneto. A Pavia esonda il Ticino. La regione Liguria: "300 milioni di danni stimati". Il presidente del Consiglio Conte: "Stanziati 11 miliardi su base pluriennale"
L’ondata di maltempo che ha devastato la Liguria e il Piemonte ha lasciato il nord-ovest, dove la situazione è migliorata. Ma altre regioni sono state colpite, in particolare la Sardegna e la Calabria. E resta l'allarme per la piena del Po, in Emilia Romagna e per il Veneto.
È cominciato intanto il calcolo dei danni: la prima stima della Liguria è di 330 milioni, il governatore ha indicato due priorità: la ricostruzione del viadotto della A6 Torino-Savona, crollato per una frana che non ha miracolosamente coinvolto persone, e la Valle Bormida.
Il presidente del Consiglio Conte ha annunciato che per la protezione del territorio "sono stati stanziati 11 miliardi su base pluriennale: ora però dobbiamo spendere questi soldi e accelerare con tutte le opere e i cantieri". Arrivano però le critiche dell'Unione delle Province d’Italia: dopo il crollo del Morandi consegnarono, ha spiegato il presidente Michele de Pascale, un quadro da cui emergeva la necessità di intervenire su 5.931 strutture, “su cui - ha aggiunto de Pascale - avevamo già pronti i primi progetti, e di procedere con indagini tecnico diagnostiche urgenti su 14.089 opere. Ma nulla è stato fatto”.