Il presidente della Regione Veneto ha fatto un sopralluogo insieme al leader della Lega Matteo Salvini e al sindaco della città Luigi Brugnaro. "I veneti non si rassegneranno" ha detto ai nostri microfoni
“Guardare Venezia così è inquietante, drammatico. È come vedere una persona di famiglia che sta male”. A parlare è il governatore Luca Zaia. Arrivato a Piazza San Marco (chiusa per decisione del sindaco Luigi Brugnaro), il presidente della Regione Veneto quantifica i danni dell’acqua alta nella città lagunare. “Posso dire per l’esperienza commissariale che ho con due eventi calamitosi, l’alluvione del 2010 e la tempesta di Vaia l’anno scorso, che ci sono decine di centinaia di milioni di euro di danni”.
Zaia: "Bisogna stare a fianco dei veneti"
“C’è la necessita” ha aggiunto Zaia “che il Governo, che ha recepito la mia richiesta di dichiarazione dello stato di crisi, provveda a stanziare copiosamente risorse per far fronte alle necessità dei veneziani. Bisogna stare al loro fianco perché hanno subito una ferita profondissima”. E risponde a chi, sui social, nelle ultime ore si è chiesto “che cosa vogliano in veneti”. “I veneti” ha detto Zaia “vogliono una equa redistribuzione delle tante tasse che paghiamo. Non rubiamo soldi a nessuno”.
"Il Mose è un'opera unica, questo il suo limite"
“Il Mose” ha specificato il presidente Zaia “è un’opera che è costata 6 miliardi di euro e ancora non è in funzione. Chi è responsabile? È un’opera dello Stato e non della Regione Veneto. Se il Mose fosse entrato in funzione avrebbe bloccato le maree di questa notte”. E ancora: “E’ un’opera di ingegneria formidabile. Ma il suo grande limite è che è unica. I modelli studiati sono solo di laboratorio. Non ce n’è un’altra in giro per il mondo”.