Rodolfo Fiesoli condannato in Cassazione: il fondatore de “Il Forteto” si è costituito

Cronaca

È definitiva la condanna a 14 anni di carcere per l’uomo che ha fondato la comunità per minori disagiati a Vicchio del Mugello. Era accusato di maltrattamenti e abusi. Dopo alcune ore di irreperibilità, nella serata di mercoledì si è costituito dai carabinieri a Padova

La Cassazione ha condannato definitivamente Rodolfo Fiesoli, 78 anni, il fondatore della comunità “Il Forteto” per minori disagiati a Vicchio del Mugello, in provincia di Firenze, al centro di una vicenda di maltrattamenti e abusi su minori disagiati. Fiesoli dovrà scontare 14 anni e dieci mesi di carcere. L’uomo nella serata di mercoledì, dopo la condanna, si è consegnato ai carabinieri di Padova, dove si è recato accompagnato dalla moglie perché è nel carcere della città veneta che avrebbe voluto scontare la pena.

Fiesoli si è costituito

Fiesoli fino alla giornata del 6 novembre si trovava nella residenza sanitaria per anziani Sanatrix di Aulla (Massa Carrara). Per diverse ore è risultato irreperibile ma in serata in un primo momento si è diretto nel carcere di Padova ma il personale non ha ammesso la sua richiesta di costituirsi perché ancora non era disponibile l'ordine di esecuzione della Procura generale. Quindi il carcere di Padova lo ha indirizzato verso il comando generale di carabinieri. Appena i militari di Firenze hanno ricevuto l'atto dalla Procura generale lo hanno girato ai colleghi di Padova ed è stato possibile eseguire formalmente l’arresto.

La vicenda del Forteto

Per molti anni “Il Forteto” è stata considerata una delle principali comunità di recupero per minori provenienti da famiglie disagiate, che venivano inviati dal tribunale dei Minori di Firenze in progetti di assistenza. Ma diverse volte, nel corso del tempo, la comunità è finita al centro di vicende giudiziarie, anche con condanne: nonostante tutto ha sempre proseguito la sua attività. Il caso del “Forteto” era approdato in Cassazione il 22 dicembre 2017: in quella occasione la Suprema Corte aveva confermato la responsabilità penale di Fiesoli, rinviando ad un appello bis per la rivalutazione di un singolo capo di imputazione. Dopo quella sentenza, l’uomo venne arrestato, ma poi rilasciato perché la condanna non era ancora definitiva. Con la sentenza della Cassazione del 7 novembre 2019 è definitiva anche la condanna a 6 anni e quattro mesi per Daniela Tardani, una delle madri affidatarie.

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