In Lombardia aumentano gli immigrati e sono 87.640 le imprese guidate da un cittadino nato all'estero
In base ai dati ISTAT, la popolazione straniera residente nella Regione Lombardia al 31 dicembre 2018 ammontava a 1.181.772 su un totale di 10.060.574 residenti; in crescita quindi di sole 27.937 unità (+ 2,4%) rispetto al 31 dicembre del 2017.
Lombardia, stranieri il 3,3% dei residenti
Negli ultimi 9 anni sono 289.934 i cittadini stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana ed oggi rappresentano il 3,3% dei cittadini residenti in Lombardia. Ben l’11,2% dei contribuenti della regione è rappresentato quindi da stranieri. Il 73,5% di loro ha un’età tra i 18 e i 64 anni.
Quasi 90mila imprese guidate da stranieri
Le imprese guidate da un cittadino nato all’estero in Lombardia sono 87.640; fra queste 52,259 sono nei servizi e 32.687 nell’industria. Questo dato però non deve trarre in inganno perché gli stranieri residenti nella Regione sono per lo più impiegati in settori a bassa valenza professionale, con salari spesso insufficienti a mantenere la famiglia. Stando al rapporto IDOS inoltre, faticano ad accedere ai servizi di welfare e sono discriminati anche nell’accesso al mercato del lavoro.
Stipendi più bassi del 21,9%
Gli stipendi medi dei lavoratori stranieri sono pari a 1.158 euro rispetto ai 1.483 euro degli italiani, ovvero il 21,9% in meno. Il 73,5% della popolazione immigrata ha un’età compresa tra i 18 e i 64 anni e, stanti le attuali dinamiche demografiche, la sua presenza sarà di fatto cruciale per la stabilità di tutto il sistema previdenziale italiano. Il contributo degli immigrati al Pil lombardo, sia in termini di produzione che di consumi, e alle entrate erariali è già oggi rilevante. Gli immigrati rappresentano l’11,2% dei contribuenti lombardi e il loro apporto è decisivo per la stessa sostenibilità economica dei servizi regionali e comunali. “Il nostro mercato del lavoro oggi è segmentato e diseguale” dice Valentina Cappelletti, segretaria Cgil Lombardia commentando il rapporto: “il sistema di welfare è impoverito ed esposto. La protezione sociale è centrata su un modello familistico insostenibile. La collocazione dei cittadini stranieri nella nostra società dipende da questi fattori. Per questo contrastiamo tutte le norme che discriminano fra residenti e non: perché allargano le fratture sociali anziché curarle, come dovrebbe essere compito della politica e delle istituzioni fare. Basterebbe partire da un assunto semplice: i fenomeni migratori sono strutturali, appartengono alla normalità delle dinamiche sociali e prima ancora di quelle evolutive”.
Le rimesse all'estero
Nel 2018 i soldi trasferiti nei paesi di provenienza hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 529 miliardi di dollari, che lievitano a 689 miliardi se includiamo le rimesse dei migranti originari dei paesi a sviluppo avanzato, come, ad esempio, gli emigrati italiani. Dalla sola Lombardia, nel 2018, secondo quanto comunicato dalla Banca d’Italia, sono stati inviati 1,46 miliardi di euro, un +2,16% rispetto ai 1,2 miliardi del 2017.