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Mafia, Berlusconi indagato nel procedimento sulle stragi del 1993

Cronaca

L’inchiesta è stata riaperta dalla Procura di Firenze nel 2017. I legali hanno depositato a Palermo la certificazione secondo cui l'ex premier è indagato nel capoluogo toscano, motivo per cui non potrà deporre al processo sulla cosiddetta Trattativa Stato-mafia

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Silvio Berlusconi resta indagato nel procedimento riaperto dalla Procura di Firenze nel 2017 sulle stragi mafiose del 1993 avvenute nel capoluogo toscano, a Roma e a Milano. La certificazione ufficiale è stata depositata questa mattina dagli avvocati di Berlusconi alla Corte d'assise d'appello di Palermo, che sta celebrando il giudizio di secondo grado sulla cosiddetta Trattativa Stato-mafia, dopo che i legali di Marcello Dell'Utri avevano citato l’ex premier come teste della difesa.

Legali Berlusconi: "Iscrizione atto dovuto"

"L'indicazione dell'iscrizione del presidente Berlusconi da parte della Procura di Firenze non costituisce certamente una novità. Il fatto era già ben noto così come altrettanto noto che si tratti di una iscrizione dovuta come con la consueta correttezza riconosciuto dalla stessa Procura Fiorentina", hanno fatto sapere in una nota i legali di Berlusconi, Franco Coppi e Nicolò Ghedini. "Siamo certi che, come già nelle precedenti occasioni, tale ipotesi non potrà che risolversi in un'archiviazione", aggiungono. Prima che arrivasse la nota dei legali, fonti investigative della Procura fiorentina avevano già riferito che l'iscrizione è stata un "atto dovuto", "a seguito della trasmissione delle intercettazioni di Graviano fatte mesi fa al solo scopo di fare le dovute verifiche". A Firenze le indagini sono state riaperte in seguito all'autorizzazione ottenuta dal gip. La procura del capoluogo toscano, infatti, ha già indagato due volte, in passato, sulla pista dei mandanti delle stragi del '93.

Berlusconi potrà non rispondere al processo sulla Trattativa

I legali di Berlusconi avevano chiesto di conoscere la veste giuridica in cui il leader di Forza Italia si sarebbe dovuto presentare, e hanno ottenuto da Firenze una conferma ufficiale delle indiscrezioni giornalistiche circolate nel 2017. In base a questa certificazione, il leader di Forza Italia potrà avvalersi della facoltà di non rispondere al processo - connesso a quello sulle stragi - sulla cosiddetta Trattativa. Convocato per il 3 ottobre, l'ex cavaliere aveva detto di non poter essere presente in quella data per via di impegni istituzionali al Parlamento europeo.

La riapertura dell’inchiesta nel 2017

L'inchiesta su Berlusconi e Dell'Utri è stata riaperta nell’ottobre 2017 - dopo che erano già stati indagati e archiviati - dopo le intercettazioni in carcere dei colloqui del boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, che menzionava il leader di Forza Italia come complice e mandante occulto delle stragi.