Indagato Alberto Bianchi, ex presidente della Fondazione Open che finanziava la Leopolda

Cronaca

Per l’avvocato l’ipotesi di reato è traffico di influenze illecite per prestazioni professionali che, però, secondo il suo legale "sono perfettamente legittime". La fondazione, chiusa l’anno scorso, supportava economicamente le attività di Matteo Renzi

È indagato con l’ipotesi del reato di traffico di influenze illecite Alberto Bianchi, avvocato ed ex presidente della Fondazione Open che dal 2012 fino alla sua recente chiusura ha raccolto 6,6 milioni di fondi necessari a finanziare, tra le altre cose, anche la Leopolda di Matteo Renzi. Il legale fiorentino è indagato dalla procura di Firenze nell'ambito di un'inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dal pm Luca Turco, che ha portato anche alla perquisizione ieri, 18 settembre, del suo studio nel capoluogo toscano.

Il legale: “Ipotesi di reato fumosa”

A Bianchi viene contestato il traffico d'influenze illecite per prestazioni professionali che secondo il suo legale, Antonio D'Avirro, "sono perfettamente legittime". Bianchi, ha detto il suo avvocato, “è indagato per una ipotesi di reato fumosa” e "ha messo a disposizione degli inquirenti quanto richiesto: chiarirà al più presto questa vicenda che lo sta profondamente amareggiando".

La Fondazione Open

Pistoiese d'origine, fiorentino d'adozione, 65 anni, Bianchi è stato anche legale dell'ex premier Renzi oltre che presidente di Open, il cui scopo era supportare le attività e le iniziative di Matteo Renzi fornendo contributo finanziario, organizzativo e di idee. Nel consiglio direttivo sedevano anche Maria Elena Boschi (segretario generale), Marco Carrai e Luca Lotti. La fondazione, sul cui sito internet era possibile leggere i nomi dei finanziatori che avevano dato il consenso alla pubblicazione, è stata chiusa l'anno scorso.

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