Tuttoscuola fa notare che la legge approvata in Senato avrebbe dovuto essere pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro venerdì 16 agosto per essere attuata nell'anno scolastico che inizierà tra poche settimane, ma ciò non è avvenuto. L'Anief: "Ennesima incongruenza"
Rischia di slittare all’anno scolastico 2020-2021 la reintroduzione a scuola dell’insegnamento dell’educazione civica (COSA PREVEDE). Il ddl approvato in via definita al Senato all’inizio di questo mese, infatti, avrebbe dovuto essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro venerdì 16 agosto, cosa che non è avvenuta. A segnalarlo in una nota è l’Anief, che riporta una spiegazione normativa di Tuttoscuola.
Perché c’è il rischio di uno slittamento
Tuttoscuola fa notare che, non essendo stata pubblicata in tempo in Gazzetta Ufficiale, la legge "trascorsi i rituali 15 giorni, sfora il mese entrando in vigore nei primi giorni di settembre, nel nuovo anno scolastico. Poiché il primo comma dell’art. 2 prevede che a decorrere dal 1° settembre del primo anno scolastico successivo all’entrata in vigore della presente legge, nel primo e nel secondo ciclo di istruzione è istituito l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, l’anno scolastico successivo all’entrata in vigore non sarebbe quello che sta per cominciare tra un paio di settimane".
L'Anief: "L'ennesima incongruenza"
Per l'Anief si tratta di "un pericolo che si aggiunge alle tante incongruenze che hanno accompagnato l’introduzione della disciplina. A chi sarà ridotto l'orario per arrivare alle 33 ore annue? Chi la insegnerà? Quali programmi, non essendo ancora una materia? Si aspetta una risposta del Miur, ma difficilmente i collegi docenti potranno decidere a settembre".
Cosa prevede la legge sulla nuova educazione civica
L’insegnamento dell’educazione civica sarebbe dovuta tornare nelle scuole da settembre 2019 a distanza di quasi 30 anni da quando scomparve dai programmi. La nuova legge è stata approvata in via definitiva dal Senato con 193 sì e 28 astenuti, il primo agosto 2019, dopo che il testo era passato alla Camera a maggio, anche in quel caso senza voti contrari. La materia farà parte della didattica di elementari, medie e superiori per almeno 33 ore all’anno, circa un’ora a settimana, con interrogazioni e voti in pagella.