Aspettano l'assegnazione di una cattedra 53.627 insegnanti, cinquemila in meno di quelli previsti inizialmente: ecco come vengono stilate le graduatorie
Il Miur ha firmato il Decreto Ministeriale che autorizza l’immissione in ruolo degli insegnanti per l'anno scolastico 2019/2020. Ecco quanti sono i posti a disposizione, a chi spettano e da quando decorre il contratto.
Quanti docenti saranno assunti
I docenti che saranno assunti sono 53.627, esattamente cinquemila in meno rispetto a quelli richiesti dal Miur. La sforbiciata è questione di conti ed è stata definita dal ministero dell'Economia. Non ci sarà quindi una piena copertura dei posti vacanti, che saranno colmati con assegnazioni provvisorie e supplenti. In realtà, neppure con le iniziali assunzioni del Miur avrebbero soddisfatto il fabbisogno complessivo: le scuole italiane avrebbero infatti necessità di 64mila insegnanti: all'appello mancano all'appello più di 10mila posti.
I posti per ogni regione
A ogni regione è stato assegnato un numero di docenti. Sono 965 in Abruzzo, 426 in Basilicata, 1.085 in Calabria, 2.904 in Campania, 5.028 in Emilia Romagna, 1.337 in Friuli Venezia Giulia, 4.624 nel Lazio, 1.745 in Liguria, 11.440 in Lombardia, 1.358 nelle Marche, 192 in Molise, 4.650 in Piemonte, 2.106 in Puglia, 1.828 in Sardegna, 2.137 in Sicilia, 5.444 in Toscana, 746 in Umbria e 5.612 in Veneto. Le cifre includono sia i ruoli comuni che quelli di sostegno. Le cinquemila cattedre "tagliate" dal Mef sono state sottratte alle regioni in cui si è registrato il maggior calo demografico. In particolare in Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte.
Le graduatorie
Come viene stilato l'ordine di chiamata dei docenti? Il sistema è misto, sia per la scuola primaria e dell'infanzia sia per la secondaria. Attinge per il 50% dai concorsi del 2016 e del 2018 e per l'altra metà dalle graduatorie ad esaurimento, le vecchie "classifiche" attraverso le quali i docenti cumulavano punteggi, ancora attive anche se chiuse a nuovi ingressi. Il decreto ministeriale è arrivato con un certo ritardo, alla fine di luglio. Si lavora adesso perché le assegnazioni possano possano essere operative al primo settembre, data di inizio del nuovo anno scolastico (anche se il suo avvio effettivo sarà il 2 settembre, lunedì).