Emanuela Orlandi, disposta l'apertura di due tombe in Vaticano

Cronaca

La Santa Sede aveva dato il via libera dopo la richiesta della famiglia, che aveva segnalato il possibile occultamento del cadavere della ragazza nel cimitero teutonico. Le operazioni saranno effettuate l'11 luglio. I legali: "Grazie Parolin, atto coraggioso"

L'Ufficio del promotore di giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha disposto l'apertura di due tombe presenti presso il Cimitero Teutonico nell’ambito delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi (LA STORIA). Lo scorso aprile il Vaticano aveva autorizzato l’apertura delle indagini su richiesta della famiglia della ragazza di 15 anni scomparsa il 22 giugno 1983. "La decisione - conferma Alessandro Gisotti, direttore della sala stampa vaticana - si inserisce nell'ambito di uno dei fascicoli aperti a seguito di una denuncia della famiglia di Emanuela Orlandi che, come noto, nei mesi scorsi ha, tra l'altro, segnalato il possibile occultamento del suo cadavere nel piccolo Cimitero ubicato all'interno del territorio dello Stato Vaticano". Laura Sgrò, avvocato di Pietro Orlandi (fratello di Emanuela), esprime soddisfazione: "Siamo contentissimi, veramente soddisfatti. Vorrei porgere il mio grazie più sentito per il coraggio al Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin". Ringraziamenti a Parolin che arrivano anche da Pietro Orlandi: "Sicuramente da parte sua c'è stato tanto coraggio nell'apertura di questa indagine e nella decisione di aprire le tombe. E anche il comandante Giani vorrei ringraziare, ho capito che c'è la volontà di fare chiarezza".

Altri accertamenti già programmati

Le operazioni di apertura delle due tombe in Vaticano, al cimitero teutonico, si svolgeranno il prossimo 11 luglio, alla presenza dei legali delle parti, oltre che dei familiari di Emanuela Orlandi e dei parenti delle persone seppellite nelle tombe interessate. "La decisione - spiega il portavoce vaticano - giunge dopo una fase di indagini" con "approfondimenti tesi a ricostruire le principali tappe giudiziarie di questo lungo doloroso e complesso caso". L'apertura delle tombe, aggiunge Gisotti, è "solo la prima fase di una serie di accertamenti già programmati che, dopo la repertazione e catalogazione dei resti, porteranno alle perizie per stabilire la datazione dei reperti e per il confronto del Dna".

Diversi uomini e mezzi coinvolti

Il portavoce vaticano ha spiegato che ci sarà l'ausilio tecnico del professor Giovanni Arcudi, del Comandante della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani, e di personale della Gendarmeria. "Il provvedimento giudiziario prevede una complessa organizzazione di uomini e mezzi", spiega Gisotti, in quanto "sono coinvolti operai della Fabbrica di San Pietro e personale del Cos, il Centro operativo di sicurezza della Gendarmeria Vaticana, per le operazioni di demolizione e ripristino delle lastre lapidee e per la documentazione delle operazioni".

La pista della tomba nel cimitero teutonico

I legali della famiglia Orlandi avevano effettuato la richiesta al Vaticano nel marzo 2019 dopo aver ricevuto una lettera con allegata la foto di una tomba nel cimitero teutonico con la scritta "Cercate dove indica l'angelo". Secondo gli avvocati lì alcune persone potrebbero essere venute a sapere che lì sono conservati i resti di Emanuela e da anni "lasciano fiori per lei". I legali chiedono quindi di "fugare ogni dubbio" su chi sia sepolto in quel loculo.

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