In sei secondi, con una spettacolare implosione controllata, sono state fatte saltare le pile 10 e 11. Lungo applauso dei genovesi ed emozione del sindaco e del commissario Marco Bucci. L'esplosivista Coppe: dovevo buttarlo giù nel 2003 ma mancavano fondi
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Ponte Genova, Gdf e periti sequestrano resti pile
Toti: se dati amianto confermati ok a rientri stasera
Con un sordo boato, la dinamite e il plastico collocati su piloni e stralli delle pile 10 e 11 dell'ex viadotto Morandi hanno fatto collassare la struttura (FOTO - VIDEO DELL'ESPLOSIONE - DALL'ALTO - DA 4 PROSPETTIVE). Forte l'emozione del sindaco e commissario Marco Bucci: “Alle 9,37 il ponte e venuto giù”, ha detto, ringraziando “tutti quelli che hanno lavorato. Un grande lavoro che va riconosciuto”. Hanno assistito all'implosione controllata i ministri dell'Interno Matteo Salvini, dello sviluppo economico Luigi Di Maio e della Difesa Elisabetta Trenta, e il governatore della Liguria Giovanni Toti. A 11 mesi dalla tragedia che ha sconvolto Genova, nella zona est del cantiere lungo il Polcevera può definitivamente partire la ricostruzione (IL PROGETTO DEL NUOVO PONTE - COME CAMBIA LA VIABILITA').
Ponte Morandi, dal crollo alla demolizione: VIDEO
Il liveblog termina qui, clicca qui sotto per ripercorrere le tappe della giornata: FOTO e VIDEO
Regione Liguria: gli sfollati possono rientrare nelle loro abitazioni
Bucci,niente amianto gli sfollati posso tornare
"Abbiamo i risultati delle centraline, i dati sulle polveri di amianto ci dicono che l'amianto è assente. Tutto è tornato come prima dell'esplosione. Possiamo dare la 'luce verde'. Amiu farà ora lo spazzamento delle strade e alle 21.45 manderemo gli autobus a prendere le
persone per farle tornare a casa". Lo ha detto il sindaco commissario Marco Bucci che si è recato personalmente nell'area che era stata evacuata a causa dell'esplosione.
persone per farle tornare a casa". Lo ha detto il sindaco commissario Marco Bucci che si è recato personalmente nell'area che era stata evacuata a causa dell'esplosione.
Quattro le fasi della demolizione con esplosivo
L'operazione di demolizione controllata delle pile 10 e 11 del viadotto Polcevera e' avvenuta in quattro fasi riassunte dalla prefettura di Genova:
Fase 1 - per la Campata 11, si è verificato il taglio degli stralli con cariche esplosive direzionali, dette "cariche cave" fornite e posizionate dal IX Reparto "Col Moschin" dell'Esercito.
Fase 2 - sia alla Pila 10 che alla Pila 11 e' avvenuta l'elevazione di un muro d'acqua in quota attivata da cariche esplosive fino ad una altezza di circa 90 metri, mitigando la diffusione di polveri.
Fase 3 - ha consentito l'annullamento delle strutture portanti di entrambe le campate, nonche' dei due pilastri che reggevano gli stralli alti circa 92 metri. Per attutire la caduta il terreno sottostante e' stato coperto di materiale inerte.
Fase 4 - innalzamento di muri d'acqua, alti circa 40 metri, ai lati di entrambe le pile ha consentito un vero e proprio filtro laterale per una parte preponderante delle polveri generate dalla caduta dei manufatti.
Tutte le fasi si sono sviluppate nell'arco di 6 secondi, utilizzando circa 500 inneschi elettronici, oltre 500 kg di dinamite e 5000 metri di miccia detonante.
Fase 2 - sia alla Pila 10 che alla Pila 11 e' avvenuta l'elevazione di un muro d'acqua in quota attivata da cariche esplosive fino ad una altezza di circa 90 metri, mitigando la diffusione di polveri.
Fase 3 - ha consentito l'annullamento delle strutture portanti di entrambe le campate, nonche' dei due pilastri che reggevano gli stralli alti circa 92 metri. Per attutire la caduta il terreno sottostante e' stato coperto di materiale inerte.
Fase 4 - innalzamento di muri d'acqua, alti circa 40 metri, ai lati di entrambe le pile ha consentito un vero e proprio filtro laterale per una parte preponderante delle polveri generate dalla caduta dei manufatti.
Tutte le fasi si sono sviluppate nell'arco di 6 secondi, utilizzando circa 500 inneschi elettronici, oltre 500 kg di dinamite e 5000 metri di miccia detonante.
Ponte Genova, Gdf e periti sequestrano resti pile
Dopo la demolizione gli uomini della Guardia Finanza e i periti dopo un sopralluogo hanno sequestrato alcune parti della struttura. I pezzi acquisiti erano stati colorati in precedenza in modo da renderli riconoscibili e riconducibili alla posizione che occupavano prima dell'esplosione. L'attenzione si concentra sui resti della pila 10 per capirne lo stato eventuale di ammaloramento. Verranno sistemati in un hangar.
Ponte: nel giorno dell'esplosione 730 poliziotti in servizio
"Lo schieramento di un rilevante dispositivo di forze dell'ordine": così la prefettura di Genova definisce lo sforzo messo in campo come forze dell'ordine e personale sanitario per la gestione dell'esplosione delle pile del Morandi. Sono stati 730 i poliziotti in servizio, divisi in 78 pattuglie, 100 i vigili del fuoco con due elicotteri, 600 uomini della polizia locale; 110 le pattuglie della polizia stradale in tutta la regione, tre moto e un mezzo aereo, 280 i volontari di protezione civile.
Ponte Morandi, le tappe e i tempi della ricostruzione:VIDEO
Toti: se dati amianto confermati ok a rientri stasera
"Come per l'esplosione questa mattina, anche le rilevazioni di oggi pomeriggio sono molto buone e non dovremmo avere alcun problema. Se anche i primi dati sull'amianto fossero confermati dalla seconda misurazione delle 21, si potrebbe dare il via libera al rientro nelle zone evacuate". Lo ha detto il governatore ligure, Giovanni Toti, facendo il punto sui primi dati delle rilevazioni ambientali dopo la demolizione con esplosivo delle pile 10 e 11 del Morandi.
Analisi dell'aria effettuate da Arpal
La seconda rilevazione attorno alle ore 21
Prima rilevazione sulla presenza di amainto nell'aria
Rilevazioni sull'aria molto buone
Spea: illazione ipotesi studio 2003 legato costi manutenzione
In relazione alle dichiarazioni del responsabile della Siag di Parma, Danilo Coppe, circa l'esistenza di un progetto del 2003 relativo alla demolizione con esplosivi del Ponte Morandi, la società SPEA dichiara in una nota che "Si trattò di un semplice studio di fattibilità commissionato nel 2003 da SPEA circa la decostruzione del Ponte Morandi (anche per mezzo di esplosivi) finalizzato alla sostituzione dello stesso con un Ponte con capacità raddoppiata a 4 + 4 corsie sulla stessa impronta a terra, per poter servire anche il traffico della costruenda Gronda". La società sottolinea che "ogni ipotesi o illazione che tale studio di fattibilità 'fosse correlato a eventuali problemi del Ponte Morandi, come pure che la scelta finale sia stata fatta sulla base di considerazioni economiche di costo, è totalmente fantasiosa".
Spea, demolizione era per nuovo ponte per la Gronda
"Il progetto di demolizione affidato a Siag nel 2003 era solo uno studio di fattibilità finalizzato a sostituire il Morandi con un nuovo ponte per servire la Gronda", il raddoppio autostradale nel nodo di Genova. "Opzione scartata dal dibattito pubblico nel 2008. Non c'è alcun collegamento con la sicurezza del Morandi o problemi di costi". Lo afferma Spea, controllata di Autostradale, in relazione alle dichiarazione dell'esplosivista Danilo Coppe che ha affermato che nel 2003 gli chiesero un preventivo per abbattere il Morandi.
Chiuso un tratto della A7 Milano-Genova
La demolizione del Ponte Morandi nel TG delle 18 di Sky Tg24
Atlantia in borsa sotto i livelli pre-crollo a Genova
Le azioni del gruppo Atlantia, al centro del dibattito sul possibile impatto delle dichiarazioni del vicepremier Luigi Di Maio sull'andamento in Borsa, hanno chiuso le contrattazioni a Piazza Affari a 22,91 euro, in rialzo dell'1,10%. E' un buon rimbalzo ma il titolo resta sotto i valori della fine della scorsa settimana quando, venerdi' 21 giugno, ha chiuso in forte calo a 23,29 euro (-4,31%) per l'impatto sui concessionari autostradali, secondo gli analisti, delle delibere dell'Autorità dei trasporti sul nuovo sistema tariffario e per la prospettiva di un calo dei pedaggi.