Si attende esame del Dna per confermare l'identità dei corpi e autopsia per far emergere eventuali ferite, chiarire se i due siano morti nello stesso momento e se il loro decesso è avvenuto prima che l'auto andasse a fuoco. Interrogato il compagno della donna, ha alibi
Sarebbe quella dell'omicidio-suicidio la pista privilegiata dagli inquirenti riguardo al caso di Torvaianica. Lì, sul litorale sud di Roma, venerdì mattina due corpi sono stati trovati carbonizzati all'interno di una Ford Fiesta (FOTO). Le vittime sono state identificate, secondo quanto riportano Il Messaggero e Repubblica. Si tratterebbe di una donna di 46 anni, di Pomezia, figlia della proprietaria della macchina, e di un amico di famiglia 39enne. Di entrambi non si hanno più notizie da venerdì. Per confermare l'identità, però, si attende l'esame del Dna. I militari stanno ascoltando diverse persone per acquisire elementi utili a far luce sulla vicenda.
Ipotesi omicidio-suicidio
Fino alla tarda serata di venerdì, un potenziale sospettato - con l'ipotesi del duplice omicidio per motivi sentimentali - era un uomo di 55 anni compagno della donna. Ora, invece, si starebbe vagliando la pista dell'omicidio-suicidio. La donna di 46 anni avrebbe preso l'auto della madre e, secondo un'ipotesi investigativa, si sarebbe vista con un uomo, probabilmente l'amico 39enne. I due si sarebbero poi appartati in via San Pancrazio, una stradina isolata tra Pomezia e Torvaianica. Qui, forse dopo un litigio, il 39enne l'avrebbe uccisa e poi, per rimorso, si sarebbe gettato nell'auto in fiamme. Per questo il suo corpo sarebbe stato ritrovato dai vigili del fuoco sul sedile anteriore con la portiera aperta, mentre quello della donna era sul sedile posteriore. Ma non si esclude che i due siano stati raggiunti, e uccisi, da una terza persona.
L'alibi del compagno della donna
La prima pista investigativa, quindi, non è stata del tutto abbandonata. Il compagno della donna ha un alibi di ferro. L'uomo ha fornito una sua versione, poi riscontrata dagli inquirenti: venerdì mattina la coppia ha lasciato la figlia a scuola e poi si è separata. Dopo, l'uomo avrebbe incontrato un amico in un bar e altre persone. "Ho incontrato tre persone", avrebbe detto l'uomo, dipendente di una ditta di vernici. Una versione confermata dalle persone indicate.
L'autopsia
L'esame autoptico, oltre a confermare le identità delle due vittime, servirà a far emergere eventuali ferite sui corpi e anche a chiarire se i due siano morti nello stesso momento e se il loro decesso è avvenuto prima che l'auto andasse a fuoco.
Le indagini
Le indagini sono partite dalla madre della 46enne. L’anziana, 78 anni, è la proprietaria dell’utilitaria trovata carbonizzata in via San Pancrazio, una zona di campagna di Torvaianica non lontana dal lungomare. La donna ha raccontato che la macchina era utilizzata dalla figlia, scomparsa da casa da giovedì sera. Gli investigatori stanno scavando nella vita della 46enne per ricostruire con chi ha trascorso le ultime ore e se avesse appuntamento con qualcuno.