Cocoricò di Riccione fallito: addio a discoteca simbolo della movida romagnola

Cronaca
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Il prossimo 25 ottobre si terrà la prima udienza fallimentare dove si costituiranno i vari creditori, con in testa l'Agenzia delle Entrate. Al centro dell'azione di Equitalia ci sarebbe il mancato versamento di imposte

Porte chiuse al simbolo della movida delle notti romagnole, addio alla celebre discoteca Cocoricò. Il gruppo cui fa capo il club è stato dichiarato fallito lo scorso 4 giugno dal Tribunale di Rimini che ne ha respinto la domanda di concordato preventivo. Il prossimo 25 ottobre si terrà la prima udienza fallimentare dove si costituiranno i vari creditori, con in testa l'Agenzia delle Entrate.

Mancato versamento delle imposte a Equitalia

Al centro dell'azione di Equitalia, come riporta il Corriere di Romagna, ci sarebbe il mancato versamento delle imposte. A gennaio di quest'anno la discoteca era stata sottoposta a un sequestro preventivo, disposto dal tribunale di Rimini, per un ammontare complessivo di 810mila euro, ossia l'equivalente delle imposte risultate evase a seguito degli accertamenti effettuati nel 2018 dalla Guardia di Finanza.

Le cause del fallimento

Nell'estate del 2015, a seguito della morte di un 16enne per overdose all'interno della discoteca, il locale venne chiuso temporaneamente con una perdita economica per il gruppo cui faceva capo il Cocoricò. Ma i guai finanziari iniziarono con tasse non pagate, sia all'Erario sia al Comune di Riccione, a cui si aggiunsero indagini penali condotte dalla Guardia di Finanza che portarono alla scoperta di evasioni dell'Iva fin dal 2012 e mancati pagamenti ad artisti, tra cui il dj Gabry Ponte che ha chiesto il sequestro dei marchi Titilla e Memorabilia.

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