L'annuncio di Grasso in una lettera ai colleghi. Area, Unicost e Autonomia hanno chiesto una riunione per rinnovare la giunta dell’Associazione nazionale magistrati dopo che il presidente ha invitato i consiglieri autosospesi per lo scandalo nomine a rientrare al Csm
"Questa sera ho deciso di revocare la mia iscrizione a Magistratura Indipendente". Lo scrive il presidente dell'Anm, Pasquale Grasso, in una lettera rivolta ai colleghi, nel giorno in cui si è aperta la crisi all’Associazione nazionale magistrati. Area, Unicost e Autonomia e Indipendenza hanno infatti chiesto la "convocazione urgente" di una riunione con all'ordine del giorno il rinnovo della giunta guidata da Grasso. La ragione è il documento approvato ieri da Magistratura Indipendente, la corrente del presidente dell'Anm, che ha invitato i consiglieri autosospesi per lo scandalo nomine a rientrare al Consiglio superiore di magistratura. Una presa di posizione in aperto contrasto con il documento approvato da tutta l'Anm qualche giorno fa che invece aveva chiesto le dimissioni dei consiglieri.
“Incidente istituzionale senza precedenti”
"Il documento adottato all'unanimità dall'Assemblea nazionale di Magistratura Indipendente, tenuta ieri a Roma - si legge nel testo che sfiducia la giunta guidata da Grasso - si pone in netta contrapposizione con il documento deliberato dal Comitato Direttivo Centrale dell'Anm ed esclude la possibilità di proseguire l'esperienza dell'attuale Giunta che vede la presenza e la presidenza di Magistratura Indipendente". La richiesta ai Consiglieri del Csm di M.I. autosospesi di riprendere la loro attività "crea un incidente istituzionale senza precedenti e potrebbe condurre all'adozione di riforme dell'Organo di autogoverno dal carattere 'emergenziale' con il rischio di alterarne il delicato assetto voluto dalla Costituzione a garanzia dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura senza risolvere i problemi posti dalle gravi recenti vicende". "Magistratura Indipendente - accusano i Componenti del Comitato Direttivo centrale di AreaDG, Unicost ed Autonomia e Indipendenza - si assume di fronte alla magistratura ed al Paese la grave responsabilità di quanto sta accadendo”.
L’inchiesta
La bufera è scoppiata dopo l’inchiesta di Perugia in cui sono coinvolti diversi magistrati, a partire dall’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, indagato per corruzione. Un’indagine che si è poi allargata fino a mettere in luce dinamiche sospette sulle nomine di alcuni magistrati in diverse Procure. In particolare su quella del procuratore di Roma, di cui Palamara parlava in un incontro con i deputati del Pd Cosimo Ferri e Luca Lotti (indagato dalla procura della capitale per l'inchiesta Consip) cui avrebbero partecipato anche alcuni consiglieri.