L’ex primula rossa del banditismo sardo, in carcere per traffico internazionale di droga, è tornato in libertà perché le motivazioni della sentenza d’Appello non sono ancora state depositate: decade così la misura cautelare
Graziano Mesina è stato scarcerato per decorrenza dei termini. L'ex “primula rossa” del banditismo sardo si trovava in carcere a Nuoro per traffico internazionale di droga: le motivazioni della sentenza d'appello, però, non sono ancora state depositate, facendo dunque decadere la misura cautelare. Mesina risulta già uscito dal carcere di Badu 'e Carros accompagnato dalle sue avvocate.
L’arresto
Arrestato 6 anni fa perché ritenuto a capo dell'organizzazione criminale, Mesina era stato poi condannato a 30 anni nel processo d'appello svoltosi a Cagliari nel 2018. Con l'arresto nel 2016 gli era stata revocata la grazia concessagli nel 2004. Al processo d'appello a Cagliari aveva rilasciato alcune dichiarazioni nelle quali si era dichiarato innocente: "Quando ho commesso reati - aveva detto davanti alla Corte - me ne sono sempre fatto carico e non sono mai stato capo neppure negli anni Sessanta. Ma dopo la grazia non ho mai fatto nulla di ciò di cui vengo accusato".
Chi è Graziano Mesina
Graziano Mesina è nato a Orgosolo nel 1942 ed è stato uno dei principali esponenti del banditismo sardo nel Novecento, coinvolto in numerosi crimini che gli erano costati l'ergastolo e protagonista anche di innumerevoli evasioni. Conosciuto come “Grazianeddu”, era stato graziato nel 2004 dall’allora capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, dopo quasi 40 anni trascorsi in carcere. È considerato il più famoso bandito sardo del dopoguerra: Mesina è ritenuto il leader di una banda composta da una trentina di persone.