Avellino, rinviate a giudizio la moglie e le figlie di Ciriaco De Mita

Cronaca

Sono accusate, insieme ad altre 7 persone, di irregolarità nella gestione dei fondi pubblici destinati a una onlus per l’assistenza ai disabili. Peculato, riciclaggio, malversazione e truffa aggravata sono i reati contestati

Avrebbero realizzato una truffa con i fondi pubblici ricevuti da una onlus per l'assistenza ai disabili. Per questo, il tribunale di Avellino ha rinviato a giudizio dieci persone, tra cui Annamaria Scarinzi, moglie dell'ex leader dc Ciriaco De Mita, e le due figlie Simona e Floriana. L’inchiesta riguarda presunte irregolarità nella gestione dei fondi pubblici destinati alla onlus in questione. I reati contestati, a vario titolo, sono quelli di peculato, riciclaggio, malversazione e truffa aggravata ai danni dello Stato. Il processo avrà inizio il 9 ottobre.

Fatture per servizi non erogati

Annamaria Scarinzi - nella sua qualità di presidente della onlus - è accusata di truffa per una serie di fatture per 817 mila euro che, secondo la Procura, sarebbero state pagate a un bar e a una società di informatica, senza che vi fosse alcuna corrispondenza con i servizi offerti. Alle due figlie De Mita sarebbero state invece liquidate fatture per consulenze ritenute dall'accusa inappropriate oltre che mai effettivamente portate a termine. Le persone coinvolte si sono sempre dichiarate estranee a ogni accusa. Nelle recenti elezioni amministrative, Ciriaco De Mita, 91 anni, è stato rieletto sindaco di Nusco.

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