Come da tradizione, il Pontefice presiederà la celebrazione che ricorda le tappe della passione di Gesù. Le meditazioni sono affidate a Suor Bonetti: al centro il dramma dei migranti e le vittime della tratta
In occasione del Venerdì Santo, si celebra la Via Crucis, una delle ricorrenze più suggestive della Settimana Santa: i cristiani ricordano le tappe della passione di Gesù. La giornata del 19 aprile si apre già dalle 17 con la celebrazione della Passione all’interno della Cappella Papale nella Basilica di San Pietro. Papa Francesco presiederà la Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e la Comunione. Come da tradizione, il Pontefice si sposterà successivamente al Colosseo per la tradizionale Via Crucis. L’appuntamento è per le 21.15. Al termine della celebrazione, Papa Francesco impartirà una benedizione apostolica ai fedeli presenti e a quanti seguiranno la diretta tv.
Al centro il dramma dei migranti
Quest’anno le meditazioni che accompagneranno la celebrazione al Colosseo sono state affidate a suor Eugenia Bonetti, religiosa impegnata nell'aiuto alle vittime della tratta di esseri umani e dello sfruttamento sessuale. Al centro ci saranno proprio il tema della sofferenza delle vittime di tratta e le violenze subite dai migranti. Secondo quanto è stato rivelato finora, si mediterà sui "calvari sparsi per il mondo", tra cui "i campi di raccolta simili a lager nei Paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali".
“Quanta crudeltà si accanisce su chi fugge”
“Il deserto e i mari sono diventati i nuovi cimiteri di oggi", dice suor Bonetti a proposito dei drammi dei migranti. E "di fronte a queste morti non ci sono risposte. Ci sono, però, responsabilità. Fratelli che lasciano morire altri fratelli. Uomini, donne, bambini che non abbiamo potuto o voluto salvare". "Mentre i governi discutono, chiusi nei palazzi del potere - denuncia la religiosa -, il Sahara si riempie di scheletri di persone che non hanno resistito alla fatica, alla fame, alla sete. Quanto dolore costano i nuovi esodi! Quanta crudeltà si accanisce su chi fugge: i viaggi della disperazione, i ricatti e le torture, il mare trasformato in tomba d’acqua”. Ma suor Bonetti non manca di spezzare una lancia a favore di volontari e Ong: "Mentre nel mondo si vanno alzando muri e barriere, vogliamo ricordare e ringraziare coloro che con ruoli diversi, in questi ultimi mesi, hanno rischiato la loro stessa vita, particolarmente nel Mar Mediterraneo, per salvare quella di tante famiglie in cerca di sicurezza e di opportunità. Esseri umani in fuga da povertà, dittature, corruzione, schiavitù".