Fuego, il cane bruciato e torturato a Sassari, sta guarendo

Cronaca

L'ospedale didattico veterinario della città sarda che lo ha in cura tranquillizza sulle condizioni del meticcio seviziato e ritrovato sul ciglio di una strada: "È un vero campione". Nessuna novità sui responsabili, intanto si è aperta la corsa per adottarlo

Sta meglio Fuego, il cagnolino meticcio vittima di sevizie con il fuoco a Sassari, ritrovato agonizzante sul ciglio di una strada nel quartiere residenziale della città sarda. L'ospedale didattico veterinario di Sassari che lo ha in cura, tramite Facebook, tranquillizza sulle sue condizioni: Fuego - così è stato chiamato dai medici - "è un vero campione e sta guarendo molto bene. Deve continuare ancora le medicazioni per qualche settimana, ma il problema renale è rientrato alla normalità", si legge nel post a cui l'ospedale veterinario allega una foto del cagnolino.

Fuego non perderà la vista

In seguito alle torture subite il cane ha riportato ustioni di secondo e terzo grado in diverse parti del corpo. Inoltre ha perso i padiglioni auricolari e aveva subito gravi lesioni agli occhi, ma non perderà la vista. Le ustioni hanno interessato anche il muso dell'animale. Viste le numerose bruciature su tutto il corpo veniva controllato quotidianamente per prevenire infezioni e gli sono stati "somministrate flebo e praticate terapie topiche, antibiotiche e analgesiche",  aveva spiegato l'ospedale veterinario. Non ci sono novità invece sulle indagini per risalire ai responsabili dell'accaduto. Negli scorsi giorni era spuntata una "taglia" da mille euro sui responsabili delle torture, cifra offerta a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili per identificare gli aguzzini di Fuego. Nessuna novità, però, dalle indagini affidate dalla polizia locale.

Ritrovato con una corda al collo

A trovare Fuego, il 3 aprile scorso, è stata una signora che stava percorrendo con la sua auto una strada provinciale di Sassari. La donna ha raccontato a La Nuova Sardegna che il cane "sembrava molto sofferente, non reagiva, aveva una corda molto stretta al collo e respirava con grande difficoltà". La donna ha liberato l'animale dal cappio, lo ha caricato sulla sua auto e lo ha portato ai vigili urbani, che a loro volta hanno contattato un taxi dog, per poi decidere di portare il meticcio al pronto soccorso della clinica veterinaria.

Nessun proprietario si è fatto vivo

Sull'episodio stanno indagando gli agenti del comando della polizia locale di Sassari. Rintracciare il colpevole sembra però decisamente complicato. Al momento nessun testimone di quanto accaduto, infatti, si è presentato nonostante il clamore che la vicenda ha suscitato anche a livello nazionale (anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha commentato su Twitter la notizia definendo "bastardi" gli autori del gesto). Il cane inoltre è quasi certamente di proprietà, perché si fida delle persone che ha intorno, come spiega il quotidiano La Nuova Sardegna. Ma nessuno si è fatto vivo. Nelle condizioni in cui è stato ritrovato, Fuego non era certamente in grado di percorrere chilometri, quindi è probabile che la sua casa e il luogo dove è stato torturato non siano a grande distanza dal luogo dove è stato trovato.

Corsa all'adozione

Intanto si è aperta una vera e propria corsa all’adozione e in moltissimi, da tutta Italia, si sono offerti di accogliere Fuego. Sono numerosissime le proposte arrivate al centralino dei vigili urbani. Spetta a loro infatti il compito di affidare in adozione il cane. Poiché non ha il microchip la proprietà è del Comune, spiega La Nuova Sardegna.

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