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A Verona il Congresso delle famiglie: il programma tra polemiche e contromanifestazioni

Cronaca

Si tiene dal 29 al 31 marzo il contestato evento promosso da sigle pro Life. Saranno presenti diversi esponenti del governo, tra cui Matteo Salvini e il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana. Negli scorsi giorni polemiche per il patrocinio di Palazzo Chigi, poi tolto

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Si tiene a Verona, dal 29 al 31 marzo, il tredicesimo Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, Wcf). L’evento è promosso da sigle pro-life e anti-Lgbt e alcune associazioni cattoliche. Il titolo e lo slogan di questa edizione, come si legge sul sito ufficiale, è “Il vento del cambiamento: l’Europa e il Movimento Globale Pro-Family”. Il congresso viene organizzato dall’International Organization for the Family (Iof), una organizzazione statunitense pro-life. La mission dell’Iof, si legge sempre sul sito del Congresso, è “unire e dotare i leader di tutto il mondo di strumenti per promuovere la famiglia naturale… sola unità stabile e fondamentale della società”. Quella di quest’anno è la tredicesima edizione del Congresso Mondiale delle Famiglie. L’anno scorso si è tenuto in Moldavia e l’anno prima in Ungheria. La prima edizione si è tenuta a Praga nel 1997 (LO SPOT POLEMICO DI IKEA).

Le controversie sul Wcf

Per le sue posizioni il World Congress of families è stato aspramente criticato. Organizzazioni per i diritti civili come il Southern Poverty Law Center (Splc) e l’Human Rights Campaign lo segnalano con la dicitura di "hate group". L'organizzazione americana Splc  -  impegnata nei diritti alle persone  - sottolinea ad esempio che il Congresso mondiale della famiglia "funga da ombrello per una grande rete di organizzazioni, che spinge nella direzione di restrizioni ai diritti Lgbt con il pretesto della difesa della "famiglia naturale". Per l'Hrc - la più grande organizzazione americana per i diritti civili LGBTQ - "il gruppo ha avuto un'influenza ingombrante sul sentimento e sulla legislazione anti-Lgbtq (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer) in molti luoghi". Durante i raduni annuali del World Congress of families, inoltre, secondo le associazioni in difesa di diritti civili, sono state diffuse teorie pseudoscientifiche atte a dimostrare che i bambini cresciuti da genitori Lgbt siano peggio di quelli cresciuti da genitori eterosessuali. 

Il programma

Nelle tre giornate del Congresso italiano si terranno incontri, dibattiti e confronti. Otto i temi principali che verranno affrontati: “La bellezza del matrimonio; I diritti dei bambini; Ecologia umana integrale; La donna nella storia; Crescita e crisi demografica; Salute e dignità della donna; Tutela giuridica della Vita e della Famiglia; Politiche aziendali per la famiglia e la natalità”. Di questi temi si parlerà nei vari panel che si terranno nel corso del weekend, intitolati “L’Europa e il futuro della famiglia”, “La famiglia naturale: politiche e prassi in Europa”, “Prospettive e buone prassi per la promozione della famiglia”, “Fede e futuro dell’Europa”, “Prospettive globali sulla famiglia, “Protezione della vita e crisi demografica” (IL RACCONTO DELLA PRIMA GIORNATA - DELLA SECONDADELLA TERZA E ULTIMA GIORNATA).

Il programma prevede la partecipazione di 150 relatori provenienti da tutto il mondo. Gli incontri si svolgeranno presso il Palazzo della Gran Guardia dalle ore 8 alle ore 19 nelle giornate di venerdì 29 e sabato 30 marzo. Domenica 31 marzo, invece, inizierà alle 7.15 con una messa, cui seguirà l’ultima plenaria, la cerimonia di chiusura e, infine, la “Marcia per la famiglia” che sfilerà nelle strade di Verona.

I relatori e le personalità presenti

Tra i relatori ci sono Massimo Gandolfini, Toni Brandi e Jacopo Coghe, organizzatori degli ultimi Family Day. A Verona, saranno presenti anche diverse personalità politiche straniere. Tra queste il presidente della Moldavia, l’ambasciatore ungherese in Vaticano, il ministro della Famiglia ungherese, l’ambasciatore polacco in Italia ed esponenti religiosi esteri. Come, ad esempio, Dmitri Smirnov, arciprete della Chiesa ortodossa russa, e Brian Brown, presidente dell’Iof. Si aggiungono numerosi esponenti dell’estrema destra europea e mondiale tra cui Lucy Akello, parlamentare ugandese, e Theresa Okafor, parlamentare nigeriana, molto conosciute per le loro posizioni contro l’omosessualità.

Presenti molti politici italiani

Molti i politici italiani che parteciperanno al congresso pro family. Tra gli esponenti di governo, il vicepremier Matteo Salvini, il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che saranno speakers dell’evento, e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. Ma ci saranno anche parlamentari leghisti e la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Tra gli altri, il governatore veneto Luca Zaia, il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga e il sindaco di Verona Federico Sboarina. E c’è anche il senatore della Lega Simone Pillon, firmatario del contestato disegno di legge sulla separazioni e gli affidi.

Le polemiche

L’evento, considerato dai critici "oscurantista" e di estrema destra, suscita da alcune settimane intense polemiche, nate principalmente per l’appoggio del governo, o almeno di parte di esso, al Congresso. Durante le tre giornate dell’evento sono previste a Verona alcune contromanifestazioni di organizzazioni femministe, tra cui quella del movimento "Non una di meno". A queste manifestazioni hanno aderito associazioni e sindacati, tra cui Amnesty International e Cgil. Inoltre, circa 400 tra docenti e ricercatori dell’Università di Verona hanno firmato un documento contro le tesi degli organizzatori. Ma la polemica è divampata anche per il patrocinio del governo all’evento. Dopo le forti critiche, il 22 marzo, il governo ha deciso di revocarlo diffidando gli organizzatori dall'usare il logo di Palazzo Chigi. Resta però, come si vede nella home page del Congresso, quello del ministero per la Famiglia, oltre a quelle delle regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e della provincia di Verona. Ha poi suscitato clamore anche la partecipazione del presidente dell’Istat Giancarlo Blangiardo, che ha rinunciato “al fine di evitare che una decisione del tutto personale possa essere interpretata come una decisione del presidente dell'Istat". Blangiardo era tra i relatori di una tavola rotonda dal titolo "Protezione della vita e crisi demografica” (IL CORTEO FEMMINISTA).

Le divisioni tra Lega e M5s

Il Congresso a Verona nelle ultime settimane ha diviso anche le forze della maggioranza, Lega e M5s: per il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è "medioevo". "No a ritorni oscurantisti per le donne", gli ha fatto eco il ministro Riccardo Fraccaro. Il capo politico del Movimento Luigi Di Maio ha attaccato i partecipanti al meeting parlando di "negazionisti del femminicidio". Il ministro leghista Fontana ha ribadito che non avrebbe tolto il patrocinio del ministero della Famiglia, mentre il vicepremier Matteo Salvini ha dichiarato "andrò a Verona, con tutto il rispetto per le scelte di vita di ciascuno". A livello locale, a sorpresa il Congresso ha unito al Consiglio regionale Veneto M5S e Pd, che hanno chiesto al presidente Zaia la revoca del patrocinio perché sarebbe "un evento lesivo della laicità dello Stato".