L’inchiesta, che ha portato in carcere Martino Tamburrano, esponente di Forza Italia, riguarda l’iter per la concessione dell'autorizzazione all'ampliamento della discarica di Grottaglie-contrada Torre Caprarica
C’è anche l’ex presidente della Provincia di Taranto Martino Tamburrano tra le sette persone che sono state arrestate questa mattina dalla Guardia di finanza nell'ambito di un'inchiesta della Procura sull'iter amministrativo per la concessione dell'autorizzazione all'ampliamento della discarica di Grottaglie-contrada Torre Caprarica. I reati contestati sono, a vario titolo, quelli di corruzione e turbata libertà degli incanti.
Quattro in carcere, tre ai domiciliari
I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare. Quattro in carcere, nei confronti dell'ex presidente della Provincia Tamburrano, del dirigente della Provincia Lorenzo Natile, dell'imprenditore di San Marzano di San Giuseppe Pasquale Lonoce (titolare di una società attiva nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti), e del procuratore speciale della società-gestore della discarica di Grottaglie Roberto Venuti. Ai domiciliari sono finiti Rosalba Lonoce (figlia di Pasquale), l'ex presidente Amiu Federico Cangialosi, e l'ex dirigente Amiu Mimmo Natuzzi (presidente e membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani).
Di cosa sono accusati
Secondo l’accusa, il gruppo, formato dall'ex presidente della Provincia, da un dirigente dello stesso Ente e dagli imprenditori operanti tra l'altro nel settore dello smaltimento e gestione rifiuti, avrebbe tratto vantaggi in denaro e beni attraverso atti corruttivi che hanno consentito notevoli indebiti guadagni. Nell'agosto del 2017 la Provincia di Taranto, dopo i pareri negativi degli organi preposti, aveva respinto la richiesta di ampliamento della discarica di Grottaglie. Il procuratore legale della società, grazie all’intermediazione di Lonoce, avrebbe iniziato a tessere stretti rapporti illeciti con il presidente della Provincia Tamburrano, finalizzati a valutare nuovamente la richiesta rigettata di rilascio dell'autorizzazione per il sopraelevamento della discarica di ulteriori 15 metri rispetto al livello di colmata.