"Sono diventata una cosa da comprare": il dramma di una 24enne costretta a prostituirsi

Cronaca
La cerimonia per l'8 marzo al Quirinale (Foto LaPresse)

Il racconto di Stefania, vittima di violenze e soprusi, commuove Mattarella durante la cerimonia per la Giornata Internazionale della donna. Il presidente della Repubblica: "Lo sfruttamento sessuale è schiavitù"

"Sono diventata una cosa da comprare, come quando si va dal macellaio". La testimonianza di Stefania, una 24enne che ha raccontato la sua storia di violenze e soprusi, ha commosso la platea presente al Quirinale per la cerimonia in occasione della Giornata Internazionale della donna con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Calci, pugni, torture

"Avevo 17 anni e sono arrivata in Italia dalla Bulgaria tramite persone che credevo amiche dei miei familiari", racconta Stefania durante la cerimonia dal titolo "Mai più schiave" e dedicata alla tratta delle donne. "Mi avevano promesso un lavoro, e io ho accettato vedendo quanto si stava male in famiglia, perché non c’erano soldi e non si mangiava tutti i giorni". Continua il drammatico racconto della giovane: "Mi hanno mandato sulla strada con la forza, con i calci e con i pugni, con le minacce e le torture. Porto ancora i segni sul mio corpo. Questi uomini che voi chiamate clienti hanno la necessità di appropriarsi di cose. Così anch'io sono diventata una cosa da comprare”, ha detto la giovane, che prosegu: "Mi trascinavo nelle macchine dei clienti, mi sento sporca e brutta perché mi avevano strappato i capelli, avevo le mani e le ginocchia gonfie".

"La prostituzione è una tortura"

La ragazza afferma "Non capirò mai come una persona che si definisce uomo possa non avere pietà di una ragazza che sanguina, che piange e che soffre. Ciò che mi addolora è quando si parla della prostituzione come un lavoro. Per me la prostituzione è stata una tortura". La ragazza conclude ricordando la sua liberazione: "Quando mi picchiavano speravo sempre nell’arrivo di qualcuno che mi potesse liberare da quella trappola. Quando dopo mesi arrivarono finalmente carabinieri e mi liberarono mi sentii veramente felice".

Mattarella sullo sfruttamento sessuale: “È schiavitù”

Durante il suo discorso, Mattarella ha parlato così della piaga dello sfruttamento sessuale: "È una pratica criminale purtroppo diffusa. È bene chiamare questa condizione con il nome appropriato: schiavitù. Si tratta dell'infame schiavitù del nostro secolo". "Non dovrebbe essere necessario - ma lo è, malauguratamente - ribadire che la civiltà non potrà mai convivere con la schiavitù. Dove questa sussiste, la civiltà è negata. Nessun compromesso è accettabile", ha aggiunto.

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