Il 14 febbraio 2004, lo scalatore romagnolo, vincitore di Giro e Tour nel 1998, fu trovato morto in un residence a Rimini. Aveva 34 anni e nonostante inchieste e processi, la famiglia continua a chiedere giustizia e verità per una fine con molti punti oscuri
Sono passati 15 anni dalla morte di Marco Pantani. Era il 14 febbraio 2004 quando il corpo senza vita del Pirata, uno dei più amati e talentuosi ciclisti di tutti i tempi, venne ritrovato in una stanza del residence “Le Rose” di Rimini. Una morte che secondo l’autopsia è da attribuire a un’overdose di cocaina. E le inchieste hanno portato a un verdetto di Cassazione che nel 2017 ha stabilito come Pantani non sia stato ucciso ma abbia ingerito volontariamente la cocaina. Ma la famiglia dello scalatore di Cesenatico non ha mai accettato questo verdetto, chiedendo a più riprese la riapertura del caso.
La parabola del Pirata
Cresciuto nelle strade della Romagna, sin da ragazzo mostra doti eccezionali sulle due ruote. Nel 1992 vince il Giro d’Italia dei dilettanti e nel 1994 fa impazzire l’Italia al Giro dei professionisti vincendo le tappe di Merano e dell’Aprica, chiudendo secondo in classifica generale. Quell’anno arriva anche terzo al Tour. Nel 1995 un grave incidente lo tiene lontano dalle strade per mesi. Al rientro vince due tappe al Tour, tra cui una indimenticabile all’Alpe d’Huez. Arriva anche sul podio ai mondiali in Colombia in autunno. Ma a fine anno subisce un nuovo terribile incidente stradale.
I successi
Nel 1997 ancora un incidente lo costringe ad abbandonare il Giro d’Italia ma al Tour domina in montagna e vince altre due tappe (tra cui la sua doppietta personale all’Alpe d’Huez). Finisce terzo in classifica. Nel 1998 vince il Giro d’Italia dopo l’impresa a Plan di Montecampione. E si ripete al Tour recuperando 5 minuti al favorito Jan Ullrich. Rimane nella storia la tappa di Las Deux Alpes con l’attacco sul Galibier sotto la pioggia.
Il 1999 e i fatti di Madonna di Campiglio
Nel 1999 Pantani domina il Giro d’Italia e si avvia a vincerlo per il secondo anno di fila quando, il 5 giugno, a Madonna di Campiglio un controllo medico rivela un tasso di ematocrito alto. Pantani viene sospeso ed escluso dalla corsa. La vicenda negli anni avrà numerose interpretazioni, fino alla tesi complottista secondo cui sarebbe stata la Camorra a falsare le analisi per un giro di scommesse clandestine. Il Pirata di fatto non si riprende da questo episodio ed entra in un tunnel di depressione e dipendenza da stupefacenti.
I ritorni e la fine
Da quel momento la carriera di Pantani si può riassumere in pochi lampi di grandezza assoluta in mezzo al buio. Nel 2000 fa una tappa incredibile sull’Izoard al Giro, scortando il capitano Garzelli alla vittoria. E al Tour di quell’anno dà vita a un’epica battaglia con Lance Armstrong sul Mont Ventoux. Negli anni successivi Marco combatte coi suoi fantasmi, fino alla tragica fine del 2004. Secondo l’autopsia la morte fu causata da edema polmonare e cerebrale come conseguenza di un’overdose.