I due club hanno onorato la memoria del tecnico, vittima della Shoah, che vinse uno scudetto con l'Ambrosiana e due con il Bologna negli anni '30. Consegnate due maglie con il numero 18 (in ebraico significa "vita") al presidente del Memoriale della Shoah De Bortoli
Inter e Bologna, in occasione del loro match di oggi a San Siro, hanno ricordato Arpad Weisz (LA NOTIZIA SU SKY SPORT), allenatore ebreo ungherese deportato e ucciso nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz. Weisz è una figura leggendaria per entrambi i club: conquistò un campionato con l'Ambrosiana a soli 34 anni (stagione 1929-1930) e vinse altri due scudetti sulla panchina del Bologna (1935-1936 e 1936-1937). Fu inoltre lui a lanciare Giuseppe Meazza, tra i più grandi calciatori italiani di tutti i tempi, aggregandolo alla prima squadra quando aveva solo 16 anni e facendolo esordire a 17.
Consegnate maglie con il numero 18: in ebraico significa "vita"
L’iniziativa arriva al termine della settimana della Memoria e a tre giorni dall’anniversario della morte di Weisz, ucciso ad Auschwitz il 31 gennaio 1944. Inter e Bologna hanno consegnato le rispettive maglie (un 18 nerazzurro e un 18 rossoblù) al presidente onorario del Memoriale della Shoah, Ferruccio De Bortoli. Il numero scelto ha un significato importante: nell’alfabeto ebraico il 18 significa "vita". A San Siro c'è stata anche la proiezione di un video sulla mostra "Arpad Weisz, se il razzismo entra in campo", evento ospitato nel Memoriale della Shoah, vicino alla Stazione Centrale di Milano, che ripercorre la vita di Weisz. All'iniziativa era presente anche Matteo Marani, vicedirettore di Sky Sport, che alla storia di Arpad Weisz ha dedicato un libro, “Dallo scudetto ad Auschwitz”.