Migranti, barca a vela si incaglia nel Crotonese: oltre 50 persone salvate e un disperso

Cronaca
Foto d'archivio di migranti in mare (LaPresse)

L’imbarcazione è approdata a Torre Melissa, sulla costa ionica calabrese. Le urla hanno attirato l’attenzione dei residenti, tra cui il sindaco, che li hanno salvati. A bordo anche bambini: i naufraghi hanno detto di essere curdi. Arrestati i presunti scafisti

Una barca a vela con a bordo oltre 50 persone è approdata nelle prime ore del mattino sulla costa ionica calabrese, nel territorio di Torre Melissa, comune del Crotonese. Una persona risulta attualmente dispersa in mare, come riferito dai migranti tratti in salvo che, per primi, hanno avviato le ricerche. L'imbarcazione si è incagliata e capovolta e le urla nei naufraghi hanno svegliato alcune persone residenti nella zona che hanno allertato i soccorsi. È stata anche utilizzata l'imbarcazione di salvataggio in dotazione a un hotel per il periodo estivo per portare al sicuro le sei donne ed i quattro bambini, tra i quali un neonato, che erano a bordo (LO SPECIALE MIGRANTI). Arrestati, invece, i due presunti scafisti.

Migranti dicono di essere curdi

I migranti, che hanno dichiarato di essere di etnia curda, sono stati trasferiti in un albergo della zona. L’hotel ha poi messo a disposizione la sua struttura per soccorrere le persone e permettere loro di potersi asciugare e cambiarsi usando stufe, phon e coperte. In giornata i naufraghi saranno portati nel centro d'accoglienza per richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto (Kr).

I due scafisti arrestati

I carabinieri della Compagnia di Cirò Marina hanno individuato due cittadini russi, di 43 e 25 anni, quali presunti scafisti. I due sono stati bloccati in un vicino hotel dove avevano preso alloggio per cercare di sfuggire alla cattura. Presentatisi al portiere di notte, i due hanno esibito dei documenti falsi, e senza timbri di ingresso in Italia, tanto da far insospettire l'impiegato che ha cercato di prendere tempo assegnando loro una stanza, ma telefonando subito dopo ai carabinieri che, intanto, erano giunti all'albergo seguendo le tracce lasciate sulla spiaggia dai due. I presunti scafisti verranno processati per direttissima nel pomeriggio per favoreggiamento all'immigrazione clandestina. Nei loro bagagli i carabinieri hanno trovato strumentazione per navigare e denaro.

Sindaco: "Una pagina di solidarietà"

"Quello che mi ha colpito è stato vedere queste mamme che gridavano ed imploravano aiuto perché i bambini erano ancora sul barcone", racconta Gino Murgi, sindaco di Melissa, a Sky TG24, tra i primi a prestare soccorso sulla spiaggia. "Abbiamo preso un barchino che abbiamo trovato sul posto e, con due ragazzi curdi, l’abbiamo buttato in acqua, legato ad una corda. Loro a nuoto lo portavano alla barca, mentre io e altri lo tiravamo dalla riva. Così siamo riusciti a portare in salvo le donne e i bambini", spiega a proposito dei primi momenti durante il salvataggio. "C’è stata una grande sinergia tra forze dell’ordine e cittadini, alcuni si sono tolti i giubbotti per darli a questi giovani. È una bella pagina di umanità, di solidarietà", conclude. 

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