Muore in Siria un italiano che combatteva con le forze curde

Cronaca
Immagine d'archivio

Giovanni Francesco Asperti, originario di Bergamo, militava nelle fila dell'Ypg, l'Unità di protezione popolare curda, ed è rimasto vittima di "uno sfortunato incidente" a Derik il 7 dicembre. La notizia è stata confermata dalla Farnesina

Un cittadino italiano, Giovanni Francesco Asperti, è morto in Siria mentre combatteva contro l'Isis nelle fila delle milizie curde Ypg (Unità di protezione popolare). La notizia è stata confermata dalla Farnesina, aggiungendo che il consolato a Erbil sta seguendo il caso con la massima attenzione ed è in contatto con i familiari. Asperti, originario di Bergamo, è morto circa un mese fa in circostanze poco chiare.

Ypg: "Vittima di uno sfortunato incidente"

La notizia del decesso di Asperti è stata annunciata dallo Ypg, che sul suo sito ha pubblicato anche la foto dell'uomo in tenuta militare. Asperti era conosciuto sul campo con il nome di battaglia di "Hiwa Bosco". I miliziani curdi con cui si era arruolato, sempre sul sito, hanno reso noto che "è rimasto martirizzato in uno sfortunato incidente mentre era in servizio a Derik, il 7 dicembre" (nel nordest della Siria, vicino al confine turco). Le poche informazioni fornite per ora, quindi, fanno pensare che l'italiano non sia morto in combattimento. Sulla pagina web della milizia si spiega che Hiwa Bosco era uno delle "centinaia di rivoluzionari che si erano uniti alla lotta contro l'Isis nella regione curda del Rojava e nel nord della Siria" e che "durante tutta la sua vita nella lotta di liberazione ha dato l'esempio di una vera vita rivoluzionaria".

I miliziani che combattono da 4 anni contro l'Isis

I miliziani dello Ypg conducono ormai da quattro anni una guerra senza quartiere contro i jihadisti dello Stato islamico, nel nord della Siria. Grazie al sostegno degli americani, principalmente attraverso i raid aerei, hanno dato un contributo decisivo alla cacciata dei terroristi dalla gran parte dei territori che erano finiti sotto il controllo del Califfato, a partire da Kobane e Raqqa. Inseguono il sogno, insieme con altre fazioni curde presenti anche in Turchia e Iraq, di un Kurdistan unito e indipendente. Alla loro lotta si sono uniti anche molti stranieri, come Giovanni Francesco Asperti.

Il cordoglio di un altro combattente italiano

Un altro attivista italiano, Claudio Locatelli, con un percorso analogo a quello di Asperti e bergamasco come lui, ha espresso sui social il proprio "dolore dovuto ad ogni combattente che ha scelto la via del campo". Locatelli, 30enne, dopo aver aiutato da volontario i terremotati ad Amatrice e gli alluvionati in Veneto, era partito dalla sua città con un volo diretto in Iraq ed era entrato in Siria, imbracciando un fucile al fianco dei curdi contro le milizie dello Stato islamico. Per poi raccontare la sua esperienza in un libro.

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