Salvini saluta l’ultras del Milan condannato, è polemica. "Io indagato tra altri indagati"

Cronaca
La stretta di mano tra Matteo Salvini e Luca Lucci, uno dei capi della Curva Sud di San Siro (Ansa)
salvini_luca_lucci_festa_ultras_milan_ansa

Polemiche per l'abbraccio con uno dei capi della Curva Sud, che di recente ha patteggiato una pena per droga. “L’Ue con l’Italia - dice il vicepremier, alla festa patrocinata dal Comune di Milano - come l’Uefa col Milan: due pesi e due misure”

Matteo Salvini si mischia agli ultras del Milan tra sorrisi, baci e selfie, e non si preoccupa che la sua presenza alla festa della Curva Sud possa diventare un caso. Il ministro dell'Interno, a poche ore dal vertice di maggioranza, saluta e abbraccia diversi esponenti del tifo organizzato rossonero, alcuni dei quali però hanno avuto qualche problema con la giustizia italiana, finendo anche in galera. Salvini, tifoso milanista, non manca alla festa per i 50 anni della Curva Sud, il tifo organizzato rossonero e replica a chi gli fa notare che all’Arena Civica di Milano per celebrare il mezzo secolo degli ultras c’è anche chi ha precedenti con la giustizia alle spalle. "I tifosi del Milan - dice - sono tra le più belle realtà europee. Sono persone per bene, pacifiche e tranquille, portano colore con un coro, un tamburo o una bandiera"

Salvini: “In curva gente positiva”

Alla festa, patrocinata dal Comune di Milano, anche il capo ultras Luca Lucci, che a settembre ha patteggiato una pena a un anno e mezzo dopo essere stato arrestato dalla polizia in un'operazione contro il traffico di droga. Salvini lo incrocia, i due si stringono la mano e si scambiano pacche sulle spalle. "Io stesso - rimarca Salvini - sono un indagato, quindi sono un indagato tra altri indagati. Io sono per il tifo corretto, colorato e colorito. Episodi di violenza non mi appartengono e non appartengono a nessuno sportivo. Ho cominciato ad andare in Curva a 14 anni, ho fatto delle belle trasferte, ho sempre trovato gente positiva, quelli che sono stati con me non hanno mai alzato la mano su nessuno".

Il parallelismo Ue-Italia e Uefa-Milan

Salvini vede anche una correlazione, un filo conduttore, tra l'atteggiamento dell'Unione Europea verso l'Italia e quello della Uefa verso il Milan: il governo ha dovuto fare marcia indietro sulla manovra, proprio mentre il Milan veniva eliminato dall'Olympiacos in Europa League con un rigore inesistente ("una delusione non ancora smaltita”, ammette Salvini) e veniva sanzionato per la violazione sul Fair Play Finanziario con una multa da 12 milioni e una rosa ridotta a 21 giocatori. "Mi sembra - sottolinea Salvini - che in Europa esistano due pesi e due misure a tutti i livelli. L'Europa non ama l'Italia e in questo caso le squadre italiane. Mi sembra che sul Milan e i club italiani ci sia un'attenzione e un accanimento particolare. Qualcuno ha speso centinaia di milioni di euro, questa sentenza mi pare eccessiva".

Stumpo (LeU): “Salvini si dimostra uomo di parte”

Duro il commento di Nico Stumpo, deputato di LeU, secondo cui "andando a fare il tifoso tra gli ultras, Salvini oggi si dimostra ancora una volta non un uomo delle istituzioni ma un uomo di parte". "Quello del tifoso è il suo modello. Per di più si definisce indagato tra gli indagati, dimenticando - sottolinea Stumpo - che magari tra loro c'è chi ha commesso violenze contro gli agenti delle forze dell'ordine".

Cronaca: i più letti