Lo rileva l'Istat. Il trend iniziato nel 2008 è ormai diventato strutturale. Nel 2017 sono diminuiti soprattutto i figli di entrambi i genitori italiani e il numero medio di figli per donna, sceso a 1,32
Continua a diminuire il numero di nuovi nati in Italia. Con 458.151 bambini registrati all’anagrafe, il 2017 ha segnato un calo di circa 15mila nuove nascite rispetto al 2016. È quanto emerge dall'ultimo rapporto Istat "Natalità e fecondità della popolazione residente". Un calo particolarmente accentuato per le coppie di genitori entrambi italiani, che scendono a 358.940 nel 2017 (14mila in meno rispetto al 2016 e oltre 121mila in meno rispetto al 2008). Nell’arco di tre anni (dal 2014 al 2017), sono nati 45mila neonati in meno, mentre rispetto al 2008 sono quasi 120mila. Nel 2017 il numero medio di figli per donna è sceso a 1,32. Francesco e Sofia si confermano i nomi preferiti dai neo genitori.
Le differenze tra generazioni
L’Istat stima inoltre che il 22% delle attuali 40enni potrebbe rimanere senza figli. Una percentuale raddoppiata rispetto all'11,1% stimato per la generazione delle loro mamme (le nate del 1950). Il numero medio di figli per donna continua a decrescere: si va dai 2,5 figli delle nate nei primissimi anni Venti, ai due figli delle generazioni dell'immediato secondo dopoguerra (anni 1945-49) fino a raggiungere il livello stimato di 1,44 figli per le attuali 40enni (generazione del 1977).
I genitori stranieri
Le donne italiane hanno in media 1,24 figli (1,34 nel 2010), mentre le cittadine straniere residenti 1,98 (2,43 nel 2010). Nonostante siano le più feconde, nel 2017 sono diminuite anche le nascite nelle coppie con almeno un genitore straniero. Per la prima volta dal 2008, scendono sotto i 100mila (99.211 pari al 21,7% del totale dei nati lo scorso anno). In calo soprattutto i nati da genitori entrambi stranieri: per la prima volta sotto i 70mila nel 2016, calano ulteriormente nel 2017 (67.933). Due le motivazioni: le cittadine straniere residenti stanno cominciando a “invecchiare” e, in molte comunità, si sono alzati i tassi di occupazione femminile, facendo calare invece quelli delle nascite. Comunque, al primo posto per numero di nati stranieri iscritti in anagrafe si confermano i bambini romeni (14.693 nati nel 2017), seguiti da marocchini (9.261), albanesi e cinesi. Queste quattro comunità rappresentano il 51,8% del totale dei nati da genitori stranieri.
Meno donne e meno fecondità
L’istituto sottolinea poi il fatto che il calo della natalità, avviato con la crisi del 2008, sembra ora diventato strutturale. “Ma questo non deve far pensare che sia un fenomeno irreversibile e che non si possa intervenire", ha detto Vittoria Buratta, direttore Statistiche Sociali dell'Istat, durante la presentazione del report. Per quanto riguarda le cause, si parla della diminuzione della popolazione femminile tra i 15 e i 49 anni (circa 900mila donne in meno rispetto a dieci anni fa) come spiegazione per quasi i tre quarti della differenza. Per il resto dipende invece dai livelli di fecondità (numero di figli per donna), sempre più bassi. A detenere il primato della fecondità resta invece la provincia di Bolzano, seguita da Trento.
Meno figli e meno matrimoni
Il calo delle nascite si riflette soprattutto sui primi figli: diminuiti del 25% rispetto al 2008. Ma anche i figli successivi al primo sono calati: -17% negli ultimi dieci anni. Inoltre, sono diminuiti sensibilmente i nati da coppie sposate (-147mila dal 2008). Secondo lo studio, questo netto calo è in parte dovuto all'andamento dei matrimoni, che hanno toccato il minimo nel 2014 per poi risalire lievemente. Per questo motivo, nonostante il calo generale, sono aumentati i figli nati fuori dal matrimonio (141mila nel 2017).