La videolettera di Riccardo Bocca a Renzo Piano

Cronaca

L'architetto e senatore a vita ha spiegato che sarà cruciale il ruolo della tecnologia, ma prima di tutto deve esserci il rispetto e la valorizzazione delle persone

Le città italiane guardano al futuro affrontando complessi percorsi di rinnovamento. L’innovazione tecnologica basterà a traghettarle in una dimensione moderna? Questo è stato il tema della nuova puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa", la trasmissione ideata e condotta dal vicedirettore di Sky tg24, Riccardo Bocca. 

Ospiti della nona puntata sono stati: Maurizio Carta, docente di Urbanistica all'Università degli Studi di Palermo; Stefano Ciafani, presidente di Legambiente e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Al termine della puntata Riccardo Bocca ha inviato una videolettera a Renzo Piano

La videolettera di Riccardo Bocca

Carissimo Renzo Piano, le invio questa videolettera perché lei è una di quelle autorità culturali e professionali alle quali il Paese guarda sempre con fiducia e rispetto assoluto. Lo si è visto nel cuore della tragedia di Genova, con la sua pronta proposta progettuale di un nuovo ponte, ed emerge anche più in generale parlando di città e del loro sviluppo futuro.

Intervenendo infatti alla Columbia University, lei ha detto che “la missione dell’architettura in questo secolo è salvare le periferie”, e che “se non ci riusciremo sarà un disastro non solo urbanistico ma anche sociale”. Parole cruciali anche - anzi: soprattutto - al di fuori del dibattito tra urbanisti e addetti ai lavori. Al centro del ragionamento c’è la progressiva mutazione di città che diventeranno sempre più grandi, e che al tema dell’esclusione dei meno privilegiati - oggi sotto gli occhi di tutti - dovranno sostituire quanto prima il dovere della massima inclusione.

In altre parole, caro Piano, seguendo il suo ragionamento sarà cruciale il ruolo della tecnologia ma ancora prima il rispetto e la valorizzazione delle persone. Il che consentirà, al termine “futuro”, di affiancare l’idea della speranza e dell’evoluzione. Potrebbe, per cortesia, ricordarlo anche a coloro che dai banchi della politica hanno per infiniti decenni trascurato questa sfida?

 

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