Il sindaco e Commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera lo ha annunciato parlando a margine dell'apertura di corso Perrone, vicino ai monconi del Morandi. Ieri blitz della Guardia di finanza nella sede di una ditta che aveva installato il carroponte
"I progetti devono arrivare il 26 novembre. Li aspettiamo. Saremo in grado nel giro di 10 giorni di stabilire con quale progetto andare avanti". Il sindaco di Genova e Commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera Marco Bucci, parlando a margine dell'apertura di corso Perrone, vicino ai monconi del Morandi, detta i tempi necessari per valutare le proposte che arriveranno e per selezionare quella che si occuperà di ricostruire il ponte (A CHE PUNTO SIAMO DOPO TRE MESI).
Ansaldo Energia: "Parteciperemo con un'idea"
Il presidente di Ansaldo Energia Giuseppe Zampini, a margine della riapertura di corso Perrone, la strada che dà l'accesso allo stabilimento Ansaldo e che da oggi sarà di nuovo percorribile dalle auto, ha chiarito la proposta che avanzerà l'azienda: "Non faremo un progetto autonomo ma parteciperemo con un'idea per contribuire alla demolizione di Ponte Morandi", spiega.
Blitz Gdf in sede ditta carroponte
Intanto ieri c'è stato un nuovo blitz della Guardia di Finanza che insieme alla procura cerca di fare luce sulle cause del crollo di ponte Morandi. Questa volta gli investigatori genovesi sono andati in missione a Bolzano nella sede della Weico, ditta che aveva iniziato a installare un carroponte sotto l'impalcato del viadotto crollato il 14 agosto. Le fiamme gialle hanno acquisito documenti cartacei e informatici per controllare il tipo e le modalità dei lavori e verificare il piano di sicurezza. I lavori andavano avanti da settimane, anche la notte prima del collasso. Il carroponte era finito nel mirino degli investigatori, coordinati dai pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, per le modalità con cui era stato installato, che avrebbero potuto creare problemi alla struttura. Anche la commissione speciale nominata dal ministro Toninelli aveva rimarcato come "vi fossero delle divergenze tra il progetto di installazione e la relativa messa in opera" e come non fosse stata adottata "nessuna cautela per evitare il potenziale tranciamento delle armature".