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Trieste blindata, cortei CasaPound e antifascisti per il 4 novembre

Cronaca
Un'immagine delle due manifestazioni a Trieste: quella di CasaPound e quella antifascista (Ansa)

Doppia manifestazione in città: circa 5mila persone per la contromanifestazione antifascista, 2mila per quella del movimento di estrema destra. Strade blindate. Cori contro le Forze dell’ordine

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Doppia manifestazione a Trieste, con Casapound in piazza per il 4 novembre e la contro-manifestazione della rete antifascista. Per evitare disordini la città è stata blindata. Il corteo di Casapound, organizzato in memoria della vittoria dell'Italia 100 anni fa nella Grande Guerra, è partito da largo Riborgo con circa 2mila manifestanti. La marcia della rete antifascista, alla quale hanno preso parte circa 5mila persone, si è invece aperta con lo striscione "Liberiamoci dai fascismi". I cortei si sono quasi sfiorati, restando ad alcune centinaia di metri di distanza l'uno dall'altro.

Casapound tra lacrimogeni e tricolore

In testa al corteo di Casapound, tra fumogeni tricolori, diversi labari, tra cui quello della Federazione nazionale Arditi d'Italia con le medaglie d'oro e della Associazione nazionale Arma milizia, oltre che tricolori, bandiere di CasaPound, bandiere istriana, fiumana e dalmata. E ancora lo striscione con sfondo rosso e scritta bianca 'Difendere l'Italia fino alla vittoria', e più in là un altro striscione, anche questo rosso ma con scritta bianca e nera 'Italia: risorgi, combatti, vinci!'.

Corteo antifascista: “Nessuna tolleranza contro intolleranti”

Il corteo antifascista, invece, ha cominciato a sfilare mentre un rappresentante della rete antifascista e antirazzista di Trieste diceva da un altoparlante: ”Noi siamo più belli, più allegri e più colorati di loro e questa è una piazza accogliente anche per chi è venuto da lontano”. Il discorso è stato pronunciato anche in lingua slovena: "Nessuna tolleranza contro gli intolleranti. Loro vogliono dividere noi unire". Durante la manifestazione, un gruppo isolato si è sganciato dai militanti di Potere al popolo che stava sfilando e ha raggiunto alcuni esponenti del Pd chiedendo loro di non partecipare al corteo. Un iscritto dem è stato anche spintonato e ha riportato alcune contusioni. La situazione si è poi normalizzata. "Questa manifestazione conferma il bisogno vitale che ha la sinistra di non commettere ancora l'errore di dividersi: contro questa destra che sfila schierata militarmente non è concesso nessun cedimento”, ha spiegato la deputata del Pd Debora Serracchiani, a margine del corteo. "Oggi era giusto esserci per dire no ad ogni forma di fascismo ed estremismo”, le fa eco il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo che ha condannato anche i cori contro le Forze dell'ordine che si sono sentiti durante il corteo.

Cori contro le Forze dell'ordine

”La città di Trieste è ferita dai vergognosi cori lanciati contro le Forze dell’ordine dal corteo organizzato oggi dalla cosiddetta rete antifascista e antirazzista della sinistra", ha dichiarato su questo punto l'assessore alla Sicurezza del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, che ha espresso la sua solidarietà e quella della giunta agli agenti.

Guerra di striscioni alle finestre della città

In tutta la città, anche molti striscioni appesi a balconi e finestre in occasione dei cortei, per schierarsi da una parte o dall’altra. "Trieste pro patria" recita uno di questi. "La Costituzione italiana è antifascista", risponde, a un paio di centinaia di metri di distanza, un altro. Il fatto che le due manifestazioni si svolgessero nella stessa giornata ha creato alcune polemiche a Trieste, con diversi abitanti che ritenevano che sarebbe stato meglio organizzare gli eventi in giornate separate.