La 16enne sparisce il 17 ottobre dopo una telefonata con la nonna. Viene ritrovata morta due giorni dopo in uno stabile occupato del quartiere San Lorenzo, con tracce di stupefacenti e segni di un rapporto sessuale. La Procura della Capitale indaga per omicidio e stupro
(GLI AGGIORNAMENTI DELLE INDAGINI)
L’ultimo contatto con Desirée dei suoi familiari è una telefonata con la nonna materna il 17 ottobre. Poi più nulla, fino alla tragica fine della vicenda con il ritrovamento del corpo della 16enne due giorni dopo, in uno stabile occupato nel quartiere romano di San Lorenzo. "Ho perso l'autobus, resto a Roma da un'amica". Queste le ultime parole che Desirée ha detto alla nonna, prima di sparire. A rivelarlo è stato l'avvocato della famiglia della ragazza, Valerio Masci. La ragazza viveva a Cisterna di Latina con la madre e la nonna, con cui era cresciuta, e una sorella più piccola. La chiamata, ha spiegato l’avvocato, è "arrivata stranamente da un'utenza privata, che ha subito messo in allarme la famiglia". I magistrati della Procura di Roma procedono in questo momento per omicidio e stupro e gli inquirenti valutano la testimonianza di un ragazzo senegalese secondo cui Desirée è stata drogata e violentata.
Il ritrovamento del corpo due giorni dopo la scomparsa
Il giorno dopo la telefonata, il 18 ottobre, la mamma e la nonna si sono quindi messe alla ricerca di Desirée, ma senza esito, e si sono quindi rivolte ai carabinieri di Latina presentando una denuncia di scomparsa. Ma l'unica notizia arrivata è stata quella, tragica, del ritrovamento del corpo il 19 ottobre.
Ipotesi abuso quando non era più cosciente
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore della ragazza. I risultati dell’autopsia del 23 ottobre hanno fatto emergere tracce di stupefacenti e segni di uno o più rapporti sessuali. L'ipotesi investigativa al momento è che Desirée potrebbe essere stata abusata quando già non era più cosciente a causa dell’assunzione di droga. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la ragazza orbitava nel palazzo abbandonato da un paio di giorni e in passato c'era già stata altre volte. Gli investigatori sono al lavoro per chiarire se una o più persone abbiano abusato di lei quando non era in grado di opporsi. Per ora, anche se la Procura ipotizza lo stupro, l'autopsia non avrebbe evidenziato segni di violenza ma di un rapporto sessuale che ora le indagini dovranno verificare se consensuale.
Il testimone: "Drogata e violentata"
Nelle ore successive al ritrovamento del corpo, la polizia ha ascoltato alcune persone che il giorno della morte di Desirée e in quelli precedenti hanno frequentato lo stabile abbandonato di via dei Lucani, zona di universitari che di notte si trasforma in luogo di movida, ma anche di alcol e spaccio. Gli inquirenti hanno sentito anche la testimonianza di un ragazzo senegalese che avvalorerebbe la tesi dello stupro e dell’overdose: "L'hanno drogata e violentata", ha detto alla polizia. Il ragazzo avrebbe visto Desirée moribonda, o forse già morta, sdraiata con una coperta sopra. "Una ragazza urlava - ha detto il giovane - Ho guardato quella che urlava e c'era un'altra ragazza a letto: le avevano messo una coperta fino alla testa, ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l'altra ragazza urlava e diceva che era morta".
Forse un'altra ragazza accanto a Desirée
Il racconto del giovane è vagliato anche dai magistrati della Procura di Roma del pool reati sessuali che procedono per omicidio e stupro. "Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza - ha aggiunto il testimone - sono entrato e c'era una ragazza che urlava. Nell'edificio c'erano africani e arabi: un po' di gente, sei o sette persone". Sempre secondo la testimonianza, accanto a Desirée ci sarebbe stata anche un'altra ragazza: "Era italiana penso pure fosse romana, parlava romano, urlava 'l'hanno violentata'".
La solidarietà del quartiere San Lorenzo
L'edificio di via dei Lucani è stato posto sotto sequestro e sono stati effettuati numerosi sopralluoghi. Sono stati acquisiti anche i filmati delle telecamere di sorveglianza. Negli ultimi giorni il quartiere di San Lorenzo ha mostrato la sua solidarietà alla famiglia della ragazza e su un muro è apparsa anche una scritta vergata con la vernice bianca: "Giustizia per Desirée. San Lorenzo non ti dimentica".
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