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La videolettera di Riccardo Bocca a Francesco Facchinetti

Cronaca

Il conduttore televisivo, cantante e disc jockey italiano, dopo un tentativo di furto subito dal padre - Robu dei Pooh - ha reagito duramente spiegando di essere pronto a comprare un arsenale. Con più calma, poi, ha corretto il tiro

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La riforma della legittima difesa che approda al Senato tra le critiche dei magistrati e la fermezza del Governo è stata al centro della quinta puntata di "Hashtag24, l'attualità condivisa", la trasmissione ideata e condotta dal vicedirettore di Sky tg24, Riccardo Bocca. Ospiti di Riccardo Bocca sono stati: Elisabetta Aldrovandi, presidente dell’Osservatorio nazionale sostegno vittime; Giorgio Beretta, analista Opal e il senatore della Lega Nord Andrea Ostellari, presidente della II commissione Giustizia del Senato e relatore del ddl per la riforma della legge sulla legittima difesa. Al termine della trasmissione Riccardo Bocca ha inviato una videolettera a Francesco Facchinetti, che in passato aveva usato toni duri dopo che un tentativo di furto in casa del padre: Roby dei Pooh.

La videolettera di Riccardo Bocca

Carissimo Francesco Facchinetti, le invio questa videolettera perché avremmo voluto averla in studio stasera per parlare di legittima difesa, tema che le sta particolarmente a cuore. Purtroppo però il nostro invito non è stato raccolto, e dunque eccomi qui a inviarle un messaggio riguardo alla reazione che lei ha avuto a un’intrusione violenta in casa di suo padre - il mitico Roby dei Pooh.

A caldo lei ha dichiarato: “Sto andando a comprarmi un arsenale, se qualcuno entra in casa mia con i miei figli non esce vivo. Se lo Stato non mi difende, lo farò da solo!”. Dopodiché, con più calma, ha corretto il tiro: “Io supporto la legittima difesa”, ha detto, “non il farsi giustizia da solo”.

Parole che nell’insieme ribadiscono un punto chiave, nel dibattito sulla legittima difesa: ovvero come non possano essere l’angoscia, lo spavento, la comprensibile reazione emotiva di un cittadino a un’aggressione domestica a orientare le scelte sulla sicurezza della collettività.

Piuttosto, caro Facchinetti, nella lucidità che è chiesta ai personaggi pubblici, qualunque sia il loro campo d’azione, urge non alimentare un clima di violenza e panico che è fonte naturale di gesti scriteriati. Si spenderà anche lei, per questo comune sforzo di civiltà?