Astaldi, Tribunale di Roma accetta la richiesta per concordato

Cronaca
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È arrivato l’ok perché l’azienda presenti una proposta di “concordato in continuità aziendale”, come chiesto il 28 settembre. Dopo quella decisione, le agenzie di rating hanno declassato la multinazionale, che opera anche nella realizzazione della metro M4 a Milano

Il Tribunale di Roma ha accettato la richiesta di Astaldi di presentare una proposta di concordato in continuità aziendale. Secondo fonti finanziarie, la decisione sarà sul tavolo di un cda straordinario che si riunirà in serata.

Le tappe della vicenda

Lo scorso 28 settembre il cda di Astaldi aveva deliberato di presentare la domanda al tribunale capitolino, "a causa del protrarsi della procedura di vendita del Terzo Ponte sul Bosforo, determinato dalle vicende politiche ed economico-finanziarie che hanno interessato la Turchia nel corso del 2018 che ha imposto di adeguare il complessivo Piano di rafforzamento patrimoniale e finanziario presentato al mercato”. La multinazionale italiana delle grandi costruzioni è in crisi di liquidità, con un debito consistente. L'arrivo di un'offerta vincolante era una delle condizioni per la formazione del Consorzio di Garanzia dell'aumento, parte del Piano di rafforzamento da 2 miliardi presentato nei mesi scorsi dalla società controllata dalla famiglia Astaldi. 

La bocciatura del rating

Nei giorni seguenti, Fitch ha tagliato da “CCC” a “C” il rating di Astaldi e Standard & Poor's lo ha abbassato da “CCC” a “D”, equiparando la decisione a un default. Ai primi di ottobre è emerso che la proposta concordataria di Ansaldi mira a soddisfare i creditori non finanziari “in una percentuale predefinita" grazie ai "proventi derivanti da un aumento di capitale". L’aumento "sarebbe offerto in opzione ai soci ma l'auspicio della società è quello di individuare, nelle more della presentazione della proposta definitiva di concordato, degli investitori finanziari e/o industriale disposti a impegnarsi preventivamente nella sottoscrizione”. Nella domanda di concordato “con riserva” Astaldi ha chiesto al Tribunale di Roma di assegnare alla società il termine massimo di 120 giorni per produrre la proposta concordataria, in quanto la sua predisposizione si "annuncia sia da ora assai complessa” a causa "delle rilevanti dimensioni" della società, della "rilevanza delle commesse" in portafoglio e dell'entità del passivo da soddisfare.

Il governo tiene d’occhio la vicenda

Anche il governo ha puntato i fari sul dossier Astaldi, come confermato il 5 ottobre dal viceministro dei Trasporti Edoardo Rixi. È emersa la possibilità che Salini Impregilo possa essere interessata ad una parte del gruppo, alla luce anche del piano che prevede la creazione di due società satellite, una per le attività all'estero in alleanza con altri soggetti e una per le attività svolte in autonomia dalle succursali locali.

La situazione della Metro4 a Milano

Una delle situazioni più delicate che riguardano l’azienda è quella dei lavori della M4 a Milano, la nuova linea della metro che vede la multinazionale impegnata direttamente. L’8 ottobre c’è stato un incontro a Palazzo Marino tra azienda e Comune. "Siamo usciti rassicurati dalla volontà di Astaldi e anche dal fatto che la procedura scelta" del concordato preventivo in continuità "è stata fatta proprio per andare avanti”, ha spiegato il sindaco Sala che ha escluso ritardi sul cronoprogramma dei lavori. "Ci hanno assicurato il massimo impegno a continuare i lavori di M4 secondo quanto stabilito dalla delibera di giugno”, ha commentato l'assessore Granelli. “Noi stiamo andando avanti e ogni 15 giorni c'è un incontro sul monitoraggio dei cantieri. La procedura di “concordato preventivo in continuità” ha lo scopo di garantire la regolare prosecuzione di tutti i lavori nei cantieri in cui Astaldi sta operando, oltre che tutelare i creditori e preservare il patrimonio aziendale. Tale continuità, oltre che dalla società, come spiega una nota del Comune, è assicurata anche dal Consorzio dei costruttori CMM4 che raggruppa tutte le imprese impegnate nella realizzazione della nuova linea M4 della metropolitana e che, per la sua struttura contrattuale, ne è il primo garante.

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