L’allenatore genovese classe 1948 torna in Serie A dopo la delusione con l’Italia e la mancata qualificazione al Mondiale. Il club veneto è la 20ma squadra di una carriera che l’ha visto protagonista anche in piazze importanti come quelle di Napoli e Torino
"Ora ho una voglia feroce". A quasi un anno dal flop con la nazionale azzurra, eliminata dalla Svezia nei play off che avrebbero dovuto portare l’Italia al Mondiale di Russia 2018, Gian Piero Ventura si presenta a Verona per la sua nuova avventura al Chievo Verona. Dal gialloblù svedese a quello del club che l’allenatore genovese è chiamato a salvare nonostante il -1 in classifica. Si tratta della 20ma panchina di una carriera lunghissima, nella quale Ventura ha lavorato in piazze di prestigio come Napoli, Torino, Venezia e Genova sponda Sampdoria.
La nuova avventura al Chievo
Le prime parole di Gian Piero Ventura, nel giorno della sua presentazione in gialloblù, lo hanno riportato ancora indietro a quella cocente eliminazione: "Il grande rammarico - ha detto l’allenatore a Sky Sport - è non esser riuscito a fare quel che volevo. Dopo una sconfitta non è stato più possibile portare avanti il mio lavoro". L’allenatore torna dunque a Verona, dopo aver allenato l’Hellas nella stagione 2006-2007, ma lo fa sulla panchina del Chievo per tentare una salvezza che pare piuttosto difficile. Il presidente Campedelli, dopo aver esonerato D’Anna, ha puntato sulla sua esperienza e voglia di rivalsa.
L’amarezza azzurra
La "feroce" voglia di rivalsa di Gian Piero Ventura deriva inevitabilmente dal post Italia-Svezia. La carriera dell'ex Ct è inevitabilmente segnata da uno dei più grandi fallimenti nella storia della nazionale italiana. Nominato dalla Federazione al posto di Antonio Conte (che aveva firmato per il Chelsea già prima dell’ottimo Europeo del 2016), Ventura esordisce in nazionale con la sconfitta in amichevole contro la Francia l’1 settembre 2016 e arriva secondo nel girone di qualificazione Mondiale dietro la Spagna salvo poi essere eliminato proprio dalla Svezia negli spareggi. Sconfitti di misura nella partita di andata in Scandinavia, gli azzurri pareggiano 0-0 la gara di ritorno a San Siro il 13 novembre 2017 fallendo così l'ingresso al torneo di Russia 2018, una debacle che non accadeva dal 1958. Dura la reazione dei tifosi italiani, che gli imputano di non aver saputo battere una squadra alla portata degli azzurri e di non aver schierato i calciatori apparentemente più in forma come Lorenzo Insigne. In tanti chiedono le sue dimissioni, che però non arrivano. Così il 15 novembre, a due giorni dal flop di Milano, è la Federazione ad annunciare l’esonero di Ventura.
Le ottime stagioni al Torino e al Bari
La chiamata in azzurro per Ventura era arrivata dopo aver dimostrato di essere uno degli allenatori più validi dell’intero panorama italiano. È proprio l’allenatore genovese, infatti, che dalla stagione 2011-12 siede sulla panchina del Torino, riportato in Serie A con una giornata d’anticipo rispetto al termine del campionato. L'anno successivo è altrettanto positivo per i colori granata che raggiungono un’importante salvezza, ma è la stagione 2013-14 il vero capolavoro dell’allenatore: il Torino si piazza al settimo posto, davanti al Milan, grazie anche ai gol di Ciro Immobile e Alessio Cerci e ad un gioco spettacolare. A livello individuale, Ventura disputa la sua miglior stagione in termini di classifica: sono infatti 57 i punti conquistati in 38 giornate. Con l'esclusione del Parma dalle coppe europee, i piemontesi vengono dunque ammessi all'Europa League 2014-15. Ancor prima delle ottime stagioni al Toro, Ventura era stato artefice di altri campionati esaltanti con il Bari, che grazie al suo famoso 4-2-4 nel campionato 2009-2010 si dimostra una delle squadre rivelazione in Serie A: bel calcio e risultati per un decimo posto a quota 50 punti che è tuttora il record in serie A per i pugliesi. Quell’anno Ventura lancia anche Leonardo Bonucci, che sarà poi una colonna della Juventus e della Nazionale.
Un pellegrino delle panchine
Iniziata la sua carriera nella seconda metà degli anni ’70 come allenatore delle giovanili della Sampdoria, Gian Piero Ventura si è poi seduto su decine di panchine in tutta Italia. Dall’Interregionale con l’Albenga nel 1980 al Chievo Verona nel 2018, l’ex Ct ha lavorato in tutte le categorie professionistiche e in 10 regioni diverse. Oltre alle già citate Bari e Torino, tra le squadre principali che ha allenato ci sono Venezia (1993-1995), Lecce (1995-1997), Cagliari (1997-1999), Napoli (2004-2005) ed Hellas Verona (2006-2007).