Calabria, arrestata ex responsabile regionale dell'anticorruzione

Cronaca
La sede della Regione Calabria, a Catanzaro (Fotogramma)

La dirigente regionale avrebbe fornito soffiate a un'imprenditrice alberghiera per consentirle di accedere ai fondi comunitari. In cambio avrebbe ricevuto soggiorni gratis per lei e per la famiglia. Le due donne si trovano ora ai domiciliari

Avrebbe comunicato a un’imprenditrice informazioni su bandi ancora non pubblicati. Con l’accusa di corruzione e falsità ideologica, è stata arrestata dalla guardia di finanza di Catanzaro Maria Gabriella Rizzo, di 57 anni, ex responsabile per la prevenzione della corruzione della Regione Calabria. Rizzo, che ora è dirigente al dipartimento Turismo, beni culturali e spettacolo, è ai domiciliari insieme all’imprenditrice, Laura Miceli, 67 anni, alla quale avrebbe fornito “soffiate” per aggiudicarsi le gare pubbliche.

Le indagini

Secondo quanto è emerso dalle indagini dei finanzieri, la dirigente regionale prospettava all'imprenditrice l'evoluzione delle istruttorie di pubblicazione e i contenuti di bandi regionali finanziati da fondi comunitari per il settore turistico-alberghiero. In un caso, per il quale l'imprenditrice è indagata in stato di libertà anche per concorso in falso ideologico, Rizzo, cosciente del fatto che il villaggio turistico dell’imprenditrice aveva già usufruito di un contributo da 200mila euro per il "miglioramento ed ampliamento delle strutture ricettive esistenti", nelle more della pubblicazione di un ulteriore bando precluso all'imprenditrice perché aveva già usufruito dei fondi avrebbe promosso la partecipazione dell'impresa che in concreto gestisce il villaggio che, seppure formalmente intestata a terzi, era sempre riconducibile a Miceli.

Le dritte e i soggiorni gratis

L’ex capo dell’anticorruzione e i propri familiari, secondo l'accusa, avrebbero usufruito, a spese dell’imprenditrice, di un soggiorno di 5 giorni a Firenze, di un soggiorno nel villaggio di Ricadi (Vibo Valentia), nonché di diversi pranzi e di varie donazioni di vino. Nell'inchiesta è coinvolto anche, in concorso con Rizzo, un ingegnere consulente esterno deputato al controllo dei finanziamenti erogati dalla Regione al settore turistico, la cui posizione dovrà essere valutata dal giudice che dovrà esaminare la richiesta della Procura di sospensione dall'incarico di collaboratore della Regione.

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