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Palazzo Chigi, ok coperture su decreto Genova. Il testo ora al Colle

Cronaca
Foto: Archivio Getty

Smentite le voci sulle presunte carenze. Intanto la commissione del Mit accusa: sul ponte Autostrade non ha fatto valutazione sicurezza. Poi aggiungono: "Controlli tuttora inadatti". Toninelli: "Ci costituiremo parte civile"

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È arrivato l’ok da parte del ministero dell’Economia sul decreto legge per Genova: ora il testo dovrà essere vagliato dal Presidente della Repubblica. "Quanto alle notizie diffuse sul decreto emergenze e sulle presunte carenze di coperture finanziarie che sarebbero all'origine di ritardo nella sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, si precisa che queste notizie non corrispondono al vero", si legge in una nota della Presidenza del Consiglio. Intanto la conclusione ispettiva del ministero dei Trasporti nella relazione sul crollo del ponte Morandi sottolinea come Autostrade per l'Italia abbia minimizzato o celato lo stato in cui era il viadotto Polcevera, impedendo di fatto una corretta vigilanza sull'operato del concessionario. "La valutazione di sicurezza del viadotto Polcevera richiesta ad Autostrade per l'Italia non esiste, non essendo stata eseguita", riferisce la Commissione del Mit, sottolineando come, "contrariamente a quanto affermato nella comunicazione del 23 giugno 2017 della Società alla struttura di vigilanza, tale documento non esiste". Toninelli: "Ci costituiremo parte civile". Autostrade si difende: "Le responsabilità ipotizzate dalla Commissione" ispettiva del Mit "a carico di Autostrade per l'Italia non possono che ritenersi mere ipotesi ancora integralmente da verificare e da dimostrare".

"Nessun ritardo per l'avvio delle misure di sostegno"

"Gli interventi in conto capitale sono integralmente finanziati - specifica la nota della Presidenza del Consiglio - Parimenti, quelli di parte corrente sono integralmente finanziati per il 2018 e, in parte, per gli anni successivi. Per la parte residua, sarà data copertura nella prossima legge di bilancio, che sarà presentata al Parlamento il 20 ottobre". In definitiva, conclude la nota, "nessun ritardo per l'avvio delle misure di sostegno contenute nel decreto tant'è che dal Mef hanno appena confermato di avere terminato le valutazioni di propria competenza e che il decreto legge sta per essere inviato al Quirinale".

Toninelli: "Stiamo collaborando con i magistrati"

"Stiamo collaborando pienamente con i magistrati per l'accertamento delle responsabilità - ha scritto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Toninelli - Abbiamo messo la relazione della Commissione ispettiva a disposizione dell'autorità giudiziaria e faremo di tutto per rispettare il diritto dei genovesi e di tutti gli italiani di ottenere verità e giustizia sulla tragedia del 14 agosto". Nella nota pubblicata dal Mit, lo stesso Toninelli ha detto: "Ci costituiremo parte civile appena ne avremo facoltà, ossia in sede di udienza preliminare", dopo che la Procura avrà formulato i capi di imputazione. Questo perché farlo "nella fase dell'incidente probatorio non è tecnicamente possibile", ha precisato l'esponente del M5s.

Commissione Mit: "Controlli Aspi tuttora inadatti"

In base a quanto riferito dal Mit, "la procedura di controllo della sicurezza strutturale delle opere d'arte documentata da Autostrade per l'Italia, basata sulle ispezioni, è stata in passato ed è tuttora inadatta" a prevenire i crolli e "del tutto insufficiente per la stima di sicurezza nei confronti del collasso". E questa procedura, aggiunge la relazione, oltre ad essere stata applicata al viadotto Polcevera è ancora applicata "all'intera rete di opere d'arte di Aspi". Inoltre, il Mit sostiene che la causa più verosimile del crollo non sia la rottura di uno o più stralli (come si pensava inizialmente), ma il crollo di uno degli altri elementi strutturali (travi di bordo degli impalcati tampone o impalcati a cassone) incapaci di reggere a causa "dell'avanzato stato di corrosione".

"Messa in sicurezza era improcrastinabile"

Attraverso la relazione, inoltre, il Mit accusa la società Autostrade di essere venuta a conoscenza dei "valori del tutto inaccettabili presenti nel progetto esecutivo per la manutenzione", ma di non aver fatto nulla per un "provvedimento di messa in sicurezza" che era "improcrastinabile". Infine, i commissari fanno riferimento al fatto che la "mancanza di cura" durante i lavori sui sostegni dei carroponti potrebbe aver in realtà contribuito al crollo. "Tale mancanza di cura - si legge nel documento Mit - si rileva sia dai documenti di progetto sia dalle audizioni del personale Aspi". Inoltre, secondo il Mit, questi interventi "ripetuti nel tempo" potrebbero aver "diminuito la sezione resistente dell'armatura delle travi di bordo in maniera sostanziale", non escludendo dunque come questi lavori potrebbero essere concausa del disastro di Genova.

La difesa di Autostrade

Autostrade per l'Italia risponde alla commissione del Mit con una nota. Sulla "contestata decisione di non chiudere al traffico il ponte", Autostrade per l'Italia "ricorda che tale decisione non è stata assunta dal Direttore di Tronco di Genova, non sussistendo allo stato le condizioni di rischio che la giustificassero sulla base delle analisi e dei monitoraggi eseguiti". La relazione della Commissione ispettiva del Ministero dei trasporti sul crollo del ponte Morandi "non tiene in alcun conto gli elementi di chiarimento forniti dai tecnici della Concessionaria nel corso delle Audizioni rese su richiesta della Commissione”, aggiunge la società, per concludere: "Inoltre i tecnici della società non hanno avuto finora la possibilità di accedere ai luoghi sottoposti a sequestro da parte della Procura di Genova e quindi di svolgere le analisi e le indagini necessarie per ipotizzare dinamiche e cause del crollo, che peraltro non vengono chiarite neanche dalla Commissione (i cui membri hanno avuto, invece, libero accesso ai luoghi)".