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Rebibbia, detenuta getta i figli da scale: uno muore, l'altro è grave

Cronaca
Una foto d'archivio dell'ingresso della sezione femminile del carcere di Rebibbia, a Roma (Ansa)

Il fatto è accaduto all'interno della sezione nido, dove sono ospitati bimbi fino a tre anni, ha spiegato il presidente della Consulta penitenziaria e responsabile della Casa di Leda, Lillo Di Mauro. Il piccolo è in condizioni definite critiche

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Una detenuta del carcere romano di Rebibbia ha tentato di uccidere i suoi due figli gettandoli dalle scale: il più piccolo, di 4 mesi, è morto, mentre l'altro, di due anni, è stato portato in codice rosso all'ospedale Bambino Gesù. Le sue condizioni sono definite critiche. Il fatto è accaduto all'interno della sezione nido, dove sono ospitati bimbi fino a tre anni, ha spiegato il presidente della Consulta penitenziaria e responsabile della Casa di Leda, Lillo Di Mauro.

Critiche le condizioni dell'altro figlio

In mattinata la donna, 33enne tedesca di origine georgiana, avrebbe dovuto avere un colloquio con i suoi parenti. Secondo quanto si è appreso, era in carcere da meno di un mese: era stata arrestata nell'agosto scorso per l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti. Mentre le altre detenute stavano andando a pranzo, lei avrebbe preso i due bambini e li avrebbe scaraventati nella tromba delle scale da un pianerottolo al terzo piano. Uno dei bambini è morto, l'altro è in condizioni critiche. Secondo il bollettino dell'Ospedale Bambino Gesù, dove è stato portato in codice rosso, il piccolo ha un grave trauma da caduta con danno cerebrale severo. Per il bambino, in prognosi riservata e in ventilazione meccanica, è previsto un intervento neurochirurgico. Nel carcere di Rebibbia, intanto, è arrivata per un sopralluogo il procuratore aggiunto Maria Monteleone, il magistrato che coordina il pool sulle violenze ai minori, per capire la dinamica dei fatti. Su quanto accaduto si indaga per omicidio e tentato omicidio.